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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Gio. Pietro Zanotti


V


Spingo per lunga dirupata strada
     Lento destrier, cui di spronar son stanco,
     Fugando Lui, che i Suoi pel torto e manco
     Sentier conduce, e a cui sol scempio aggrada;
5Ma il fier mi segue: e ovunque, lasso!, io vada
     Sento fischiarmi le saette al fianco;
     Già tutto di timore agghiaccio e imbianco,
     Già pare, che il destrier sotto mi cada.
Ahimè ch’in breve avrò l’Empio alle spalle,
     10E seco Morte! Chi dal fero artiglio,
     Chi mi sottragge? Uman poter non vale.
Padre del Ciel riguarda il mio periglio,
     E tu m’aita: erto e sassoso è il calle,
     Zoppo il destriero, ed il Nemico ha l’ale.

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