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(c. 55r)
Stava Madre dolorosa
a la croce lagrimosa,
dov’era il suo Filio;
la cui anima piangente,
abattuta e dolente5
trapassò il gladio.
O quanto tristạ e aflitta
fue quella beneditta
Madre de l’Unigenito,
che piangeva e doleva10
e tremava, ché vedeva
le pene al Figliuol inclito.
Qual è l’uomo che non piagnesse
se questa Madre vedesse
nel tormento asprissimo?15
Chi non si può contristare,
pia Madre, contemplare
il tuo dolore grandissimo?
Pe’ peccati di sue genti
Iesú vide ne’ tormenti20
e ne’ flagelli suddito.
Vide il suo dolce nato
moriente desolato
quando amise il spirito.
E però, fonte d’amore,25
fa’ ch’io senta il tuo dolore,
fammi teco piagnere;
Fa’ ch’egli arda il cor mio
in amare Cristo Dio
e ’l suo compiacer cogliere.30
Santa Madre, fammi questo,
le suo piaghe io abbia presto
al core si ch’elle vagliano;
del tuo nato traforato,
al morire per me degnato,35
le pene in me compartano.
Fammi sempre piagner teco,
al Crocifisso doler meco,
mentre ch’io viverò;
a la Croce teco stare40
volentieri acompagnare
pianto con desiderio.
Virgo de le vergine preclara,
a me non esser avara,
fammi teco piagnere.45
Fa’ ch’io porti in Cristo morte
de la sua passion la sorte
e le piaghe raccogliere;
da le piaghe essere piagato,
da la Croce inebriato,50
ne l’amor del Filio.
Infiamato ed acceso,
per te, Madre, io sia diffeso
nel dí del iudicio.
Fa’ che la Croce mi guardi55
e la passion raguardi
a ciò ch’io trovi grazia.
Quando il corpo será morto,
fa’ che l’anima abbia porto
di Paradiso e gloria.60
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