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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Francesco da Lemene


I


Stravaganza d’un sogno! A me parea
     La mia Donna a l’Inferno, e seco anch’io
     Ove Giustizia ambo condotti avea,
     Per castigare il suo peccato e ’l mio.
5Temerario io peccai, che ad una Dea
     D’alzarsi amando il mio pensiero ardìo:
     Ella cruda peccò, che non dovea
     Chiuder in sen sì bello un cor sì rio.
Ma ne l’Inferno appena esser m’avviso,
     10Che mi parve cangiarsi in un momento
     O Donna, il nostro Inferno in Paradiso.
Tu lieta mi parevi, ed io contento;
     Io perchè rimirava il tuo bel viso,
     Tu perchè rimiravi il mio tormento.

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