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STROFE PER UNA PRIMA COMUNIONE
prima della messa.
Sì, Tu scendi ancor dal cielo;
Sì, Tu vivi ancor tra noi;
Solo appar, non è, quel velo:
Tu l’hai detto; il credo, il so;
5Come so che tutto puoi,
Che ami ognora i tuoi redenti,
Che s’addicono i portenti
A un amor che tutto può.
all’offertorio.
Chi dell’erbe lo stelo compose?
10Chi ne trasse la spiga fiorita?
Chi nel tralcio fe’ scorrer la vita?
Chi v’ascose — dell’uve il tesor?
Tu, quel Grande, quel Santo, quel Bono,
Che or qual dono — il tuo dono riprendi;
15Tu, che in cambio, qual cambio! ci rendi
Il tuo Corpo, il tuo Sangue, o Signor.
Anche i cor che t’offriamo son tuoi:
Ah! il tuo dono fu guasto da noi;
Ma quell’alta Bontà che li fea,
20Li riceva quai sono, a mercè;
E vi spiri, col soffio che crea,
Quella fede che passa ogni velo,
Quella speme che more nel cielo,
Quell’amor che s’eterna con Te.
alla consacrazione.
25Ostia umil, Sangue innocente;
Dio presente, — Dio nascoso
Figlio d’Eva, eterno Re!
China il guardo, Iddio pietoso,
A una polve che Ti sente,
30Che si perde innanzi a Te.
prima della comunione.
Questo terror divino.
Questo segreto ardor,
È che mi sei vicino,
È l’aura tua. Signor!
35Sospir dell’alma mia.
Sposo, Signor, che fia
Nel tuo superno amplesso!
Quando di Te Tu stesso
Mi parlerai nel cor!
alla comunione.
40Con che fidente affetto
Vengo al tuo santo trono,
M’atterro al tuo cospetto,
Mio Giudice, mio Re!
Con che ineffabil gaudio
45Tremo dinanzi a Te!
Cenere e colpa io sono:
Ma vedi chi T’implora,
Chi vuole il tuo perdono,
Chi merita, Chi adora.
50Chi rende grazie in me.
dopo la comunione.
Sei mio; con Te respiro:
Vivo di Te, gran Dio!
Confuso a Te col mio
Offro il tuo stesso amor.
55Empi ogni mio desiro;
Parla, chè tutto intende;
Dona, chè tutto attende.
Quando T’alberga, un cor.