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Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/I sonetti amorosi
xlix
la ninfa tiberina
Per la signora Agnola Vitelli Soderini.
Su la sponda del Tebro umida erbosa,
diva in forma di ninfa or scherza or siede,
e perch’arda d’amor l’onda amorosa,
nudo le porge ai molli baci il piede.
Aura intanto lasciva, aura vezzosa,
dolce intorno le vola e i rami fiede;
e la chioma spargendo aurea pomposa,
ricche ne tragge ed odorate prede.
Ride di liete e verdeggianti spoglie
tutta adorna la piaggia, e novi onori
dal vivo Sol de’ suoi begli occhi accoglie.
Non tocca erba il bel piè, che non s’infiori;
fior la candida man, che non s’infoglie;
foglia l’aurato crin, che non s’indori.
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