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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Carlo Severoli
III
Superbetta Pastorella,
Cui non cale del mio pianto,
Ma ti ridi ingrata, e fella.
Del mio duolo aspro cotanto;
5A me forse un giorno quella
Non sarai già amabil tanto,
E vorrai parermi bella,
Nè di bella avrai più ’l vanto.
Ed io allor, che avrò dal cuore
10Di già tratta la saetta,
Riderò del tuo dolore:
E così col mio vendetta
Io farò del tuo rigore,
Pastorella superbetta.
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