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Giá del torbido mar l'ira spumante Potrai ben tu, co' tuoi volanti ardori
Questo testo fa parte della raccolta Antonio Muscettola

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AL LEGNO DELLA CROCE

     Te sol, tronco divin, bramo ed anelo,
de l’empireo giardin parto fecondo,
in cui depose il redentor del mondo,
fenice eterna, il suo corporeo velo;
     carro ove colmo di pietoso zelo
trionfò Dio del fier serpente immondo,
beato Atlante che reggesti il pondo
del ciel non giá, ma del signor del cielo;
     sacro, beato e riverito legno,
tu appresta a l’alma, d’empia sorte a l'onte
quasi cadente omai, forte sostegno.
     Giá d’ascender al ciel le voglie ha pronte:
falle tu scala, o su ne l’alto regno
perché possa poggiar, formale un ponte.

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