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AL CHIARISSIMO SIGNOR ABATE
POETA CESAREO1.
Voi che siete pratico del mestiere, conoscerete più d’ogni altra Persona, quanto studio e quanta fatica il mio Terenzio mi abbia costato. Vi troverete in esso un non so che di Drammatico, tratto dalla Vostra scuola, in me sofferto dal Popolo, in grazia dell’umil titolo di Commedia. Lo troverete scritto in un Verso comico, di cui non so se siate Voi persuaso; ma le ragioni che m’indussero ad un umil verso, le ho dette altrove, e il Pubblico, a cui dobbiam cercar di piacere, mi obbliga a continuarlo. Compiacetevi leggere la Prefazione alla prima Commedia del mio nuovo Teatro Comico, e spero di essere giustificato, checchè ne dicano gl’inimici di cotal verso. Degnatevi di aggradire l’umile offerta di un estimatore del vostro merito, il quale cederebbe tutti i piaceri avuti finora nel compatimento alle sue fatiche, per questo solo di essere da Voi compatito, e con ossequioso rispetto alla Grazia Vostra umilmente mi raccomando.
Vostro Devotiss. e Obblig. Servidore ed Amico Carlo Goldoni. |
- ↑ La presente lettera di dedica fu stampata la prima volta nel principio dell’anno 1758, nel t. III (1757) dell’ed. Pitteri di Venezia.