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Atto terzo

Scena quarta
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Atreo, Ippodamia

 

Atreo

Qual cura or qui ti mena, in queste
265Ore tarde di notte?

Ippodamia

A pianger venni...
Libera... a pianger: nè delitto è il pianto
Credo. – Ma tu? pur vegli.

Atreo

Il re non dorme;
S’ei non vegliasse, guai! Disturbatore
Suon di pianto qui trassemi.

Ippodamia

Gemea
270Da ogni uom qui lungi; e in questa reggia pure
Gemer di madre s’interdice.

Atreo

E sempre
Dunque in dolor vedrotti?

Ippodamia

Orbata madre
Puote giammai serena starsi! spetta
A te il temprare il mio dolor, chè il puoi.

Atreo

275Tïeste vive, io tel ripeto: e forse
Il sai tu pure.

Ippodamia

Io?... No... tu mel dicesti;
Ed io te spero veritier.

Atreo

T’affida! –
Vanne; trascorsa è mezzanotte; è tempo
280Che dal tuo duolo ti ristori calma.
Ippodamia parte.

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