Questo testo è completo, ma ancora da rileggere.
Quel ferro, oimè! che dal tuo corpo tolse Da' confini del mondo oscuri e bassi
Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/Versi di occasione


XL


PER UNA SUA OPERA

lasciata imperfetta nel fuggire da Napoli.


     Tolto a le fiamme il pargoletto amato,
de’ suoi stanchi pensier fido sostegno,
dal battut’Ilio a piú tranquillo regno
al pietoso guerrier portar fu dato.
     Misero! e me, che di signor turbato
fuor del nido natio fuggo lo sdegno,
tenero ancora il mio piú caro pegno
a forza abbandonar costringe il fato.
     Parto de l’alma mia, prole infelice,
ond’a speme m’alzai d’eterno onore,
rimanti in preda a rigida nodrice.
     Ahi, quanto fia per te foco maggiore
(mortal giá fatta e misera fenice),
che l’incendio troian, l’ira d’un core!

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