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Parte seconda
256. Del colore delle montagne
Parte seconda - 255. Del vero colore Parte seconda - 257. Come il pittore deve mettere in pratica la prospettiva de' colori

Quella montagna distante dall’occhio si dimostrerà di piú bell’azzurro, che sarà da sé piú oscura; e quella sarà piú oscura, che sarà piú alta e piú boschereccia, perché tali boschi mostrano i loro arbusti dalla parte di sotto per essere forte alti, e la parte di sotto è scura perché non vede il cielo. Ancora le piante selvatiche de’ boschi sono in sé piú oscure che le domestiche; molto piú oscure sono le quercie, faggi, abeti, cipressi e pini, che non sono gli alberi d’ulivi ed altri frutti. Quella lucidità che s’interpone infra l’occhio ed il nero, che sarà piú sottile nella gran sua cima, farà esso nero di piú bell’azzurro, e cosí di converso; e quella pianta manco pare di dividersi dal suo campo, che termina con un campo di colore piú simile al suo, e cosí di converso. Quella parte del bianco parrà piú candida, che sarà piú presso al confine del nero, e cosí parranno meno bianche quelle che piú saranno remote da esso scuro; e quella parte del nero parrà piú oscura, che sarà piú vicina al bianco, e cosí parrà manco oscura quella che sarà piú remota da esso bianco.

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