< Trattato della Pittura (da Vinci) < Parte seconda
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Parte seconda
72. Come il pittore dev'esser vago di udire, nel fare dell'opera, il giudizio di ognuno
Parte seconda - 71. Della trista suasione di quelli che falsamente si fanno chiamare pittori Parte seconda - 73. Come nelle opere d'importanza l'uomo non si deve mai fidare tanto nella sua memoria, che non degni ritrarre dal naturale

Certamente non è da ricusare mentre che l’uomo dipinge il giudizio di ciascuno, perocché noi conosciamo chiaro che l’uomo, benché non sia pittore, avrà notizia della forma dell’altro uomo, e ben giudicherà s’egli è gobbo o s’egli ha una spalla alta o bassa, o s’egli ha gran bocca o naso od altri mancamenti. Se noi conosciamo gli uomini poter con verità giudicare le opere della natura, quanto maggiormente ci converrà confessare questi poter giudicare i nostri errori, ché sappiamo quanto l’uomo s’inganna nelle sue opere; e se non lo conosci in te, consideralo in altrui, e farai profitto degli altrui errori. Sicché sii vago con pazienza udire l’altrui opinione; e considera bene e pensa bene se il biasimatore ha cagione o no di biasimarti; e se trovi di sí, racconcia, e se trovi di no, fa vista di non l’avere inteso; o, s’egli è uomo che tu stimi, fagli conoscere per ragione ch’egli s’inganna.

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