Questo testo è incompleto.
La lista Don Micchele de la Cantera
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

UN CARCOLO PROSSIMATIVO.

     Una vaccina dell’Agro Romano,
Senza la pelle, l’interiori, l’ossa,
Er zangue e ’r grasso, pò ppesà, Gghitano,1
Un quaranta descine2 a ddìlla grossa.3

     Valutanno mó er grano a la riscossa
Da la mola e ffrullone,4 io dico er grano
D’oggni rubbio,5 un pell’antro,6 se ne possa
Fà un cinquanta decine pe’ lo spiano.

     Incirc’ar vino poi, tu adesso mette7
C’una bbotte da sedisci8 a la fine
Dà ddu’ mila e cquarant’otto fujjette.

     Dunque, l’Eminentissimo s’iggnotte,9
Drent’a ddiescianni, trentasei vaccine,
Quinisci rubbia, e cquarantotto bbotte.

12 dicembre 1834

  1. Gaetano.
  2. [Diecine. E, detto così assolutamente, s'intende sempre di libbreFonte/commento: Sonetti romaneschi/Correzioni e Aggiunte.]
  3. [Al summum.]
  4. [Al riscuoterlo dal molino e dal frullone; come torna dal molino e dal frullone.]
  5. Il rubbio da grano pesa 64 decine di libbre.
  6. [Un per l'altro: l'un per l'altro.]
  7. Metti.
  8. Le botti da vino sono comunemente di 8 o di 16 barili. Il barile porta 32 boccali, il boccale 4 fogliette.
  9. S’inghiotte.

Note

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.