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A nessun omo addivenne giá mai Ispesse volte voi vegno a vedere
Questo testo fa parte della raccolta I. Rustico Filippi

XLV

Soffre per colpa d’Amore, ma spera conforto dalla donna.

Unqua per pene, ch’io patisca amando,
lasso! giá non vorria disamorare;
omè, ché, per aver disiderando,
4ciò, ch’io sostegno, non poria mostrare.
Ché solo pur le lagrime, ch’io spando
sovente, fannomi maravigliare;
e quanto piú languisco e vo penando,
8allor si ferma il cor meo piú d’amare.
E, s’io ardisse d’incolpare Amore,
eo diceria ch’avesse di me torto,
11da poi che fuor di me non è dolore.
Se non che spero ancor d’aver conforto,
lá dov’è grande presgio e gran valore:
14sol è colpa d’Amor s’io pene porto

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