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Freddo pensier, che d'agghiacciato zelo
Questo testo fa parte della raccolta Poesie di Giambattista Manso

V

GELOSIA OSTINATA

     Vattene, infernal mostro; altrove vibra
tue serpi, ch’ebbre del mio sangue pasci.
Ecco che corre giá per ogni fibra
freddo venen, né d’infestarmi lasci.
     L’amaro tuo, maggior (se ’l ver si libra)
è del dolce d’amor, da cui tu nasci;
soavemente i lievi spirti ei cribra,
e tu d’acerbo duol mi cingi e fasci.
     Ché non fuggi, crudel, pria che piú cresca
quel rio timor, che turba il mio diletto,
che troppo agli angui tuoi fu nobil ésca?
     Ma, lasso, il gelo tuo piú sento al petto,
quanto piú le sue fiamme amor rinfresca.
Oh congiunto al piacer mortale effetto!

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