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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Giuseppe Ercolani


VI1


Vergini al Mondo innumerabil sono,
     Ma quale o quando alla gran Madre eguale?
     Nostra tant’alto integrità non sale,
     Perch’ella ebbe innocenza, e noi perdono.
5Purissima comparve al divin trono,
     E giunse l’alta sua bellezza a tale,
     Ch’io non so dir, se Dio fatto mortale
     Di Lei più fosse o donatore o dono.
Qual nell’antico Rovo il foco abbonda,
     10E fiorisce la pianta ancorchè ferva
     Nell’insolito ardor, che la circonda;
Tal vicendevolmente in Lei s’osserva
     Verginità che ’l seno suo feconda,
     Fecondità che ’l suo candor conserva.

  1. Efficieris gravida, et eris Mater semper intacta.


Note

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