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Traduzione dall'inglese di Ugo Foscolo (1813)
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XXXII. | IL POLSO |
PARIGI
Siate pur benedette, o lievissime cortesie! voi spianate il sentiero alla vita; voi gareggiando con la Bellezza e le Grazie che fanno alla prima occhiata germinare in petto l’amore, voi disserrate ospitalmente la porta al timido forestiero1.
— Di grazia, madame, favorisca di dirmi da che parte si va egli all’opéra comique? — Volentierissimo, monsieur, mi diss’ella; e lasciò il suo lavoro da parte —
Camminando, io aveva alla sfuggita spiato mezza dozzina di botteghe per discernere un viso il quale verosimilmente non si turbasse alla mia improvvisa domanda, finchè questo m’andò a genio, ed entrai.
Sedeva nel fondo della bottega, sovra una poltroncina rimpetto la porta, e lavorava un pajo di manichini.
— Tres-volontiers; e così dicendo posava il lavoro sopra una sedia vicina — Volentierissimo — e si rizzò con sì lieto atto, e con sembiante sì lieto, che s’io avessi speso seco cinquanta louis d’or, avrei detto: — «La è donna riconoscente».
Volti, monsieur, mi diceva, accompagnandomi sino all’uscio ed additandomi a capo di quella via la strada ch’io doveva tenere — volti prima a mano manca — mais prennez garde — le cantonate sono due; faccia due passi di più, e pigli la seconda; poi tiri un po’ innanzi, e vedrà una chiesa; e come l’avrà passata, piacciale di voltare subito a mano ritta, e si troverà a dirittura a’ piedi del pont-neuf — dove ognuno, s’ella vorrà degnarsi di chiederne, si compiacerà d’avviarla.
E mi ripeteva tre volte gli avvisi, e tanto alla prima quanto alla terza volta con la medesima cordiale pazienza — e se i toni e i modi hanno pure un significato (e l’hanno di certo, fuorchè per l’anime che fanno le sorde) — l’avresti detta veramente sollecita ch’io non mi smarrissi.
Nè supporrò che la gioventù e l’avvenenza — era nondimeno bellissima fra quante grisette io mai vedessi in mia vita — mi facessero più grato alla cortesia; questo so, che, mentre io le diceva quanto gliene fossi obbligato, io teneva tutti gli occhi ne’ suoi, e ch’io le ripeteva i ringrazimenti quant’essa m’aveva ripetuti gli avvisi.
Nè io m’era dilungato dieci passi dall’uscio, quando m’accorsi ch’io non sapeva più sillaba di ciò ch’ella mi aveva insegnato — però volgendomi, e vedendola tuttavia su la soglia quasi badando s’io pigliava la buona strada — me ne tornai per domandarle se la prima cantonata era a mano destra o sinistra — Me ne sono affatto dimenticato — Possibile! mi diss’ella, e sorrise — Possibilissimo, rispos’io, per chi pensa più alla persona che a’ suoi buoni consigli.
Ed era la verità schietta; e la bellissima grisette se la pigliò com’ogni donna si piglia le cose di sua ragione — con una riverenza.
— Attendez! mi soggiunse posando una mano sovra il mio braccio per trattenermi; e diceva nel fondachetto interno a un suo fattorino che allestisse un pacchetto di guanti. Sto per mandare verso quelle parti, seguitò a dirmi, e se a lei non rincresce di soffermarsi, il fattorino si spiccia a momenti, e la servirà sino all’opéra — m’innoltrai dunque seco nella bottega; e mentr’io toglieva dalla sedia, quasi volessi sedermivi, il manichino che essa vi aveva lasciato, la bellissima grisette adagiavasi nella sua poltroncina, ed io m’assisi tosto al suo fianco.
— Si spiccia a momenti diss’ella — e in questi momenti bramerei, le diss’io, di poter rispondere con una gentilezza a tanti favori. Tutti possono fare un atto accidentale di bontà; ma la continuità fa vedere che la bontà vive nella tempra della persona: e davvero che se il medesimo sangue che sgorga dal cuore discende anche all’estremità (e la toccai presso al polso) voi fra tutte le donne avrete sicuramente polso migliore — Lo tasti, diss’ella, porgendomi il braccio. Io posai il mio cappello; misi in una delle mie mani la sua; e applicai le due prime dita dell’altra mia mano all’arteria.
— Deh! perchè il cielo, Eugenio mio2, non volle che tu allora passassi a vedermi seduto in abito nero con questa mia faccia svenevolmente cachettica3, intento a contare ad una ad una le pulsazioni, e con gravissima applicazione, come s’io mi stessi esplorando il periodo critico della sua febbre — oh quanto t’avrei veduto ridere e moralizzare su la nuova mia professione! — e quando tu avessi finito di ridere e di moralizzare a tuo senno — Fidati, Eugenio mio, t’avrei detto; vedrai il mondo affaccendarsi peggiormente che a tastare il polso a una donna4 — Ma d’una grisette? dirai tu; e in una spalancata bottega? Yorick! —
— Meglio: quando ho rette intenzioni non ne do nulla che l’universo non mi veda o mi veda col polso fra le dita.
- ↑ Oltre la Bibbia, di cui andiamo riferendo i passi che possiamo riscontrare, Yorick meditava assiduamente e imitava il Pantagruelismo, Shakespeare, Don Chisciotte, e Montaigne; e basti in prova il seguente passo: C’est une tres-utile science que la science de l’entregent. Elle est, comme la grace et la beautè, conciliatrice des premiers abords de la societè et familiaritè; et par consequent nous ouvre la porte. Montaig. liv. i. cap. 13. E Dante aveva detto: disserrare la porta del piacere. Parad. x. 60.
- ↑ Leggesi nella vita di Tristano Shandy che questo Eugenio era uomo savio e amico sviscerato di Yorick a cui faceva molti sermoni paterni per camparlo dalla vendetta degli uomini gravi che Yorick provocava co’ suoi motteggi, e che finalmente lo ridussero a morte. Eugenio allora, tuttochè uomo savio, non abbandonò l’indocile amico. E vi fu chi abusando del nome d’Eugenio stampò il supplemento del viaggio sentimentale, e ch’io non ho letto per un ridicolo ma naturale ribrezzo ch’io ho vedendo le braccia, le teste ed i nasi appiccati alle pitture e alle statue degli artefici morti.
- ↑ Lack-a-day-sical: mosaico di quattro parole inventato dall’autore; e chi sa meglio d’inglese lo spieghi a suo genio; da che io e tutti i vocabolaristi e grammatici abbiamo appena potuto intendere l’ultima voce che vuol dir malaticcio.
- ↑ Dicesi che Yorick s’era lasciato scorgere anche nella sua parrocchia a far da medico ad una giovane; e tutte le persone più ecclesiastiche che cristianeFonte/commento: 274 s’affaccendarono a scandalizzare l’ovile gridando, che erano state scandalizzate dal pastore.