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Voi che senza guardar per via passate
Grassi del pane altrui, Proci insolenti,
Che col cilindro e con le vaghe lenti
4Il lampo dei felini occhi temprate,

Voi che in nitidi guanti imprigionate
Gli agili unghioli, e all'affamate genti,
Bianchi ostentando i ben aguzzi denti,
8Fumo e disprezzo in faccia sbadigliate,

Voi che, sdraiati nei fuggenti cocchi,
Accecate i passanti, o semidei,
11Con folate di polvere negli occhi,

Voi minaccia un'orrenda ora di lutti
Ed io con l'unghia del leon vorrei
14Sbucar dall'antro ad isbranarvi tutti.

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