Questo articolo è stato co-redatto da Trudi Griffin, LPC, MS. Trudi Griffin lavora come Counselor Professionale Registrata nel Wisconsin. Ha conseguito la Laurea Magistrale in Counseling Psicologico Clinico alla Marquette University nel 2011.
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I disturbi alimentari sono un problema serio che colpisce più persone di quanto si possa pensare. L'anoressia nervosa, conosciuta anche semplicemente come "anoressia", colpisce più spesso le adolescenti e le donne giovani, anche se può interessare uomini e donne adulti; uno studio recente ha riscontrato che il 25% delle persone che soffrono di anoressia è rappresentato dagli uomini. Questo disturbo è caratterizzato da una grave limitazione del cibo ingerito, ridotto peso corporeo, intensi timori circa l'aumento di peso e una visione alterata del proprio corpo. Spesso è una risposta a complessi problemi sociali e personali. L'anoressia è una malattia grave e può provocare danni devastanti al corpo; ha uno dei tassi di mortalità più alti rispetto a qualunque altro problema di salute mentale. Se pensi che un amico o una persona a te cara soffra di questo problema, continua a leggere per sapere come aiutarlo.
Passaggi
Osservare le Abitudini della Persona
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1Controlla le sue abitudini alimentari. Chi soffre di anoressia ha un rapporto conflittuale con il cibo. Una delle forze trainanti di questa malattia è un’intensa paura di aumentare di peso – gli anoressici limitano in maniera esagerata l’assunzione di cibo, vale a dire che arrivano anche a provare la fame per evitare di ingrassare. Tuttavia, il semplice fatto di non mangiare non è l'unico segno dell’anoressia. Ci sono altri potenziali segnali di allarme, tra cui:
- Rifiuto di mangiare determinati alimenti o intere categorie di alimenti (ad esempio, "nessun carboidrato", "niente zuccheri");
- Rituali legati all'alimentazione, come masticare eccessivamente, muovere continuamente il cibo nel piatto, tagliarlo in pezzi sempre più piccoli;
- Dosare ossessivamente le porzioni, contare sempre le calorie, pesare gli alimenti, controllare due o tre volte le etichette nutrizionali sulle confezioni;
- Rifiuto di mangiare al ristorante perché è difficile misurare le calorie.
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2Presta attenzione se la persona sembra ossessionata dal cibo. Anche se mangiano un po’, gli anoressici sono spesso ossessionati dal cibo. Possono leggere in maniera morbosa molte riviste di cucina, raccogliere ricette o guardare i programmi di cucina. Possono parlare spesso di cibo, anche se queste conversazioni il più delle volte sono negative (ad esempio: "Non posso credere che tutti mangino la pizza nonostante faccia così male").
- L’ossessione per il cibo è un effetto collaterale molto comune della fame. Uno studio eseguito sulla fame cronica durante la seconda guerra mondiale ha dimostrato che le persone che soffrono terribilmente la fame fantasticano sul cibo. Passano un’infinità di tempo a pensarci, e spesso ne parlano con gli altri e con se stessi.
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3Osserva se la persona ha l’abitudine di trovare delle scuse per evitare di mangiare. Ad esempio, se viene invitata a una festa dove ci sarà da mangiare potrebbe dire che ha già cenato. Altre scuse tipiche per evitare il cibo possono essere:
- Non ho fame;
- Sono a dieta / ho bisogno di perdere peso;
- Non mi piace alcun cibo presente;
- Non mi sento bene;
- Ho delle "intolleranze alimentari" (una persona che soffre davvero di intolleranze mangia normalmente fintanto che ha a disposizione alimenti che non le creano problemi).
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4Verifica se il soggetto sembra sottopeso, ma continua a parlare di dieta. Se ti sembra molto magro, ma afferma che deve ancora dimagrire, probabilmente ha una visione disturbata del proprio corpo. Tieni presente che una caratteristica dell’anoressia è proprio una "percezione distorta del corpo", in cui la persona continua a ritenersi in sovrappeso quando in realtà non lo è affatto. Gli anoressici spesso negano di essere sottopeso e non ascoltano chi glielo fa notare.
- Le persone che soffrono di questo disturbo tendono anche a indossare abiti comodi e larghi per nascondere la loro vera taglia. Possono vestirsi a strati o indossare pantaloni lunghi e giacche anche nelle giornate più calde. Questo comportamento in parte è dovuto al desiderio di nascondere le dimensioni del corpo, ma in parte è causato dal fatto che gli anoressici difficilmente riescono a regolare la temperatura corporea in modo efficace e hanno spesso freddo.
- Non escludere a priori le persone in sovrappeso o obese; è possibile essere anoressici pur essendo di costituzione robusta. Anoressia, diete eccessivamente restrittive e una perdita di peso troppo rapida sono molto pericolose, a prescindere dalla massa corporea della persona in questione. Non devi aspettare che arrivi a essere sottopeso per intervenire.
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5Osserva le sue abitudini di allenamento. Gli anoressici possono compensare il cibo che mangiano facendo esercizio fisico, spesso eccessivo e in genere anche in maniera molto rigorosa.
- Per esempio, il tuo amico potrebbe allenarsi molte ore ogni settimana, anche se non si sta preparando per uno sport particolare o un evento. Chi soffre di questo disturbo può fare attività fisica anche quando è molto stanco, malato o ferito, perché si sente in dovere di "bruciare" le calorie che ha mangiato.
- L'esercizio fisico è un comportamento di compensazione piuttosto comune, soprattutto negli uomini anoressici. Il soggetto pensa di essere in sovrappeso o può sentirsi a disagio con il proprio corpo; potrebbe essere particolarmente preoccupato di costruire massa muscolare o di ottenere un fisico "tonico". La percezione distorta del corpo è comune anche negli uomini, che spesso non sono in grado di riconoscere il proprio fisico per come appare in realtà e si vedono "flaccidi", anche se sono in forma o sottopeso.
- Gli anoressici che non possono allenarsi o che non fanno abbastanza attività fisica quanto vorrebbero, spesso appaiono irrequieti, agitati o irritati.
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6Osserva il suo aspetto, tenendo presente che non sempre è indicativo. L'anoressia provoca una serie di sintomi fisici, ma non puoi affermare con certezza che una persona soffre di questo disturbo solo guardando il suo aspetto. Una combinazione dei sintomi elencati di seguito e dei comportamenti disturbati è un chiaro segnale che la persona è affetta da un problema alimentare. Non tutti presentano questi sintomi, ma gli anoressici di solito ne mostrano più di uno:
- Drammatica e rapida perdita di peso;
- Insolita presenza di peli sul viso o sul corpo nelle donne;
- Aumento della sensibilità al freddo;
- Diradamento o perdita dei capelli;
- Pelle giallastra, secca e pallida;
- Sensazione di stanchezza, vertigini o svenimenti;
- Unghie e capelli fragili;
- Dita bluastre.
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Considerare lo Stato Emotivo della Persona
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1Osserva l'umore della persona. Gli sbalzi d'umore possono essere molto comuni tra gli anoressici, perché gli ormoni spesso sono squilibrati a causa del corpo affamato. In concomitanza dei disturbi alimentari, frequentemente si presentano ansia e depressione.
- Le persone che soffrono di anoressia possono anche manifestare irritabilità, apatia e problemi di attenzione o di concentrazione.
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2Presta attenzione all'autostima del soggetto. Gli anoressici sono spesso dei perfezionisti, possono essere brillanti e ambiziosi, sovente vanno molto bene a scuola e al lavoro raggiungono risultati superiori alla media. Tuttavia, soffrono facilmente di bassa autostima e lamentano il fatto di non essere "abbastanza bravi" o di non riuscire a concludere "nulla di buono".
- Solitamente hanno anche un’autostima davvero molto bassa per quanto riguarda il proprio corpo. Anche se parlano di voler raggiungere il "peso ideale", è impossibile per loro riuscire a ottenerlo a causa dell’immagine distorta che hanno del loro fisico: avranno sempre del peso in più peso da perdere.
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3Nota se la persona parla di senso di colpa o di vergogna. Chi soffre di questa malattia prova facilmente molta vergogna dopo aver mangiato; infatti tende a interpretare il fatto di mangiare come un segno di debolezza o una perdita dell’autocontrollo. Se anche la persona a te cara esprime spesso un senso di colpa o di vergogna in merito al cibo o per la dimensione del corpo, questo potrebbe essere un segnale di avvertimento.
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4Verifica se la persona è diventata schiva. Anche questa è una caratteristica tipica degli anoressici, che iniziano ad allontanarsi dai propri amici e dalle attività abituali. Possono anche iniziare a trascorrere sempre più tempo online.
- Spesso passano molto tempo su vari siti web "pro-ana", che sono gruppi che promuovono e supportano l'anoressia come una "scelta di vita". È importante ricordare che l'anoressia è un disturbo pericoloso per la vita che può essere trattato con successo, non è una scelta sana fatta da persone sane.
- Possono anche inviare messaggi "thinspiration" sui social media. Il termine deriva da "thin" (magro) e "inspiration" (ispirazione) e indica il fenomeno che ha preso piede sul web e sui social network in cui gli utenti vengono esortati alla “magrezza a tutti i costi”. Questi tipi di messaggi possono includere le immagini di persone estremamente sottopeso e prendere in giro le persone che hanno un peso normale o sono in sovrappeso.
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5Controlla se la persona trascorre molto tempo in bagno dopo aver mangiato. Ci sono due tipi di anoressia nervosa: il tipo binge-eating/grande abbuffata e il tipo da limitazione. Quest’ultimo è quello più diffuso, con il quale gli anoressici hanno maggiore familiarità, sebbene anche il binge-eating sia piuttosto comune. La forma di anoressia da grande abbuffata prevede che dopo aver mangiato il soggetto si auto-induca il vomito oppure che faccia uso di lassativi, clisteri o diuretici.
- Sappi che c'è una differenza tra il tipo di anoressia binge-eating e la bulimia nervosa, un altro disturbo alimentare. Le persone che soffrono di bulimia nervosa non sempre limitano le calorie quando non si stanno abbuffando, mentre, nel caso dell’anoressia di tipo binge-eating, limitano in maniera molto rigida le calorie quando non stanno vivendo una fase di abbuffata.
- I soggetti che soffrono di bulimia nervosa spesso mangiano smodatamente enormi quantità di cibo prima di espellerlo. Le persone con l’anoressia di tipo binge-eating, invece, possono valutare di mangiare delle porzioni molto più piccole di una "abbuffata" (ma che poi devono essere eliminate), ad esempio un singolo dolce o un piccolo sacchetto di patatine.
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6Valuta se la persona è molto riservata riguardo alle proprie abitudini. Gli anoressici possono vergognarsi della propria malattia, oppure sono convinti che gli altri non possano "capire" i loro comportamenti alimentari e che vogliano impedire loro di metterli in atto. Spesso cercano anche di nascondere agli altri le proprie abitudini alimentari per evitare giudizi o interferenze. Ad esempio, possono:
- Mangiare di nascosto;
- Nascondere o buttare via il cibo;
- Prendere pillole dietetiche o integratori;
- Nascondere lassativi;
- Mentire su quanto si allenano.
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Offrire un Supporto
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1Prendi informazioni in merito ai disturbi alimentari. Può essere facile giudicare le persone che soffrono di un disturbo alimentare e può essere difficile capire perché qualcuno che ami si stia comportando in questa maniera, per niente salutare con il proprio corpo. Imparare a conoscere cosa provoca i disturbi alimentari e che cosa provano le persone malate ti aiuterà ad avvicinarti alla persona amata con empatia e attenzione.
- Cerca dei libri oppure dei siti online che raccontano le biografie di chi ha superato questa malattia. Puoi trovare anche dei blog e numerose pagine in internet. Non ti sarà difficile.
- L’Associazione Italiana Disturbi dell’Alimentazione e del Peso (AIDAP) è un’associazione autonoma senza scopo di lucro che fornisce ampie risorse per gli amici e le famiglie delle persone colpite da disturbi alimentari. L'ABA, Associazione Bulimia Anoressia, è un’altra realtà e un punto di riferimento per chi deve affrontare direttamente o indirettamente questi disturbi alimentari. L'Istituto Superiore della Sanità, nel suo portale EpiCentro, fornisce una varietà di ottime informazioni e risorse per le persone con disturbi alimentari e per i loro cari.
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2Comprendi i rischi reali dell’anoressia. Questa malattia affama letteralmente il corpo e può portare a gravi problemi di salute. Nelle donne tra i 15 e i 24 anni, l’anoressia nervosa provoca un numero di decessi 12 volte superiore a qualsiasi altra causa e, fino al 20% dei casi, provoca una morte precoce. Inoltre genera una varietà di problemi di salute, tra cui:
- Scomparsa delle mestruazioni nelle donne;
- Letargia e stanchezza;
- Incapacità di regolare la temperatura corporea;
- Battito cardiaco irregolare o lento in modo anomalo (a causa dei muscoli del cuore indeboliti);
- Anemia;
- Infertilità;
- Perdita di memoria e disorientamento;
- Insufficienza di alcuni organi;
- Danni cerebrali.
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3Trova il momento opportuno per parlare in privato con la persona amata. I disturbi alimentari spesso sono una reazione a problemi personali e sociali più complessi. Possono anche esserci dei fattori genetici che incidono sul disturbo. Parlare di una patologia di questo tipo con altre persone può essere terribilmente imbarazzante o scomodo. Assicurati di approcciarti al tuo amico in un ambiente sicuro e riservato.
- Non avvicinarti alla persona se uno di voi è arrabbiato, stanco, stressato o insolitamente emotivo, dato che in questo caso il dialogo sarebbe molto più difficile.
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4Usa spesso l’“io” quando vuoi trasmettergli i tuoi sentimenti. Parlando in prima persona e pronunciando la parola "io" puoi aiutare il tuo amico a sentirsi meno attaccato o aggredito. Imposta la discussione nel modo più sicuro possibile, così che il tuo amico possa avere il controllo della situazione. Ad esempio, puoi dirgli qualcosa come: "Ultimamente ho notato alcune cose che mi preoccupano. Poiché tengo a te, possiamo parlarne?".
- Sappi che il tuo amico potrebbe mettersi sulla difensiva, negando di avere un problema. Può anche accusarti di immischiarti nella sua vita o che lo stai giudicando ingiustamente. A questo punto puoi rassicurarlo dicendogli che ti preoccupi per lui e che non lo giudicherai mai, ma non metterti sulla difensiva.
- Per esempio, evita di dirgli: "Sto solo cercando di aiutarti" o "Hai bisogno di ascoltarmi". Queste dichiarazioni lo farebbero sentire attaccato e lo indurrebbero a smettere di ascoltarti.
- Al contrario, rimani concentrato su affermazioni positive: "Ti voglio bene e voglio che tu sappia che sono qui per te", oppure: "Sono disponibile per parlare ogni volta che ti sentirai pronto". Concedigli la possibilità di fare le proprie scelte.
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5Evita di usare un linguaggio incriminante e accusatorio. Se parli in prima persona, usando frasi con "io", eviterai di cadere in questo errore. Tuttavia, è molto importante non parlargli con tono giudicante o accusatorio. Esagerazioni, "sensi di colpa", minacce o accuse non aiutano l'altra persona a capire le tue vere intenzioni.
- Per esempio, evita di esprimere frasi col "tu" come: "Tu mi stai facendo preoccupare" o "Devi interrompere tutto questo".
- Anche affermazioni che giocano sul senso di colpa o di vergogna dell'altra persona sono improduttive. Ad esempio, non dire frasi del tipo: "Pensa a quello che stai facendo alla tua famiglia" o "Se tenessi davvero a me, ti prenderesti cura di te stesso". Gli anoressici provano già un intenso senso di vergogna per il proprio comportamento, e dicendo cose come queste non fai altro che peggiorare il loro malessere.
- Non pensare neppure di minacciare la persona. Ad esempio, evita affermazioni come: "Andrai in castigo se non mangi meglio" o "Parlerò a tutti del tuo problema se ti rifiuti di farti aiutare". Frasi di questo tipo possono provocare un notevole disagio e peggiorare il disturbo alimentare.
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6Incoraggia il tuo amico a condividere i suoi sentimenti con te. È importante anche trovare del tempo affinché egli ti confidi il suo stato d’animo e le sue sensazioni. Le conversazioni che sono unilaterali e che convergono solo su di te difficilmente sono efficaci.
- Non mettergli fretta durante questa conversazione. Può essere necessario del tempo perché possa elaborare sentimenti e pensieri.
- Ricordagli che non lo stai giudicando e che non critichi i suoi sentimenti.
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7Proponi al tuo amico di sottoporsi a un test di screening online. L’AIDAP dispone di uno strumento di screening online che è gratuito e anonimo. Chiedergli di fare questo test può essere un modo "poco pressante" per incoraggiarlo a riconoscere il suo problema.
- Il test dell’AIDAP si chiama EAT-26 e puoi eseguirlo direttamente dalla pagina online, ottenendo subito l’esito.
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8Fai presente al tuo caro la necessità di un aiuto professionale. Fagli comprendere la tua preoccupazione in maniera produttiva. Rimarca che l'anoressia è un disturbo grave ma altamente curabile, se tenuta sotto controllo in maniera professionale. Convincilo che farsi visitare da un terapista o uno psicologo per trovare un aiuto non è un segno di fallimento o di debolezza – e neppure significa che è "pazzo".
- Gli anoressici spesso fanno fatica a gestire e controllare la loro vita, quindi evidenzia ancora di più al tuo amico che rivolgersi a un terapista è un atto di coraggio e dimostra controllo sulla propria vita; così facendo puoi aiutarlo ad accettare le cure.
- Può essere d'aiuto inquadrare questo disturbo come un problema medico. Ad esempio, se il tuo amico ha avuto il diabete o il cancro, sicuramente si è rivolto a centri medici. Questo caso non è diverso; gli stai semplicemente chiedendo di cercare un aiuto professionale per affrontare una malattia.
- Fai una ricerca online per trovare dei possibili trattamenti, oppure rivolgiti al tuo medico di fiducia per farti indicare qualche professionista o terapeuta specializzato in anoressia.
- La terapia familiare può essere particolarmente utile se l’anoressico è giovane o adolescente. Alcuni studi hanno rilevato che la terapia di famiglia è più efficace durante gli anni dell'adolescenza rispetto alla terapia individuale, perché può aiutare ad affrontare i modelli inefficaci di comunicazione all'interno del gruppo, oltre a offrire a tutti i membri dei modi per aiutare e supportare il malato.
- In alcuni casi gravi può essere necessario il trattamento ospedaliero. Questo è indispensabile quando il soggetto è talmente sottopeso da essere ad alto rischio di problemi come l'insufficienza di alcuni organi. Inoltre possono essere necessarie delle cure ospedaliere anche nel caso il malato soffra di instabilità psichica o abbia tendenze suicide.
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9Cerca un sostegno per te stesso. Può essere difficile gestire e vedere una persona amata che lotta con un disturbo alimentare. Può essere ancora più difficile se si rifiuta di riconoscere di avere un problema, cosa fin troppo comune in chi soffre di disturbi alimentari. Cerca un aiuto presso un terapeuta o un gruppo di sostegno per riuscire a restare emotivamente forte.
- Fai una ricerca online o rivolgiti al Consultorio più vicino per trovare dei gruppi di sostegno.
- A volte anche la parrocchia o la comunità possono essere di aiuto e supporto per i familiari. Rivolgiti alla realtà più vicina e che ritieni più adatta alla tua situazione specifica.
- Eventualmente, anche il medico di famiglia può indicarti dei gruppi di aiuto o altre risorse che possano esserti di sostegno.
- Trovare un terapeuta o uno psicologo è particolarmente importante per i genitori di bambini anoressici, non tanto per controllare o gestire i comportamenti alimentari del bambino, quanto piuttosto per riuscire ad accettare il fatto che il bambino sia a rischio, cosa molto difficile per alcuni genitori. La terapia o un gruppo di sostegno possono essere di aiuto per trovare supporto e aiuto per il bambino senza aggravare il suo disturbo.
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Aiutare la Persona Durante il Percorso di Recupero
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1Valorizza i sentimenti, le lotte e i successi del tuo amato. Se sottoposto a trattamento, circa il 60% delle persone con disturbi alimentari guarisce. Tuttavia, possono essere necessari degli anni prima di vedere un completo recupero. Alcune persone possono sempre soffrire di sensazioni di disagio con il proprio corpo o avere ancora l’impulso di digiunare o abbuffarsi esageratamente, anche se riescono a evitare comportamenti dannosi. Sostieni il tuo caro durante questo percorso.
- Festeggia anche i piccoli successi. Per un anoressico, mangiare anche quello che per te sembra una piccola quantità di cibo può rappresentare un enorme sforzo.
- Non giudicare delle possibili ricadute. Assicurati che il tuo amico riceva delle cure adeguate, ma non giudicarlo nella sua lotta o se “inciampa” lungo il percorso. Riconosci e accetta le ricadute e invitalo a concentrarsi per “tornare in carreggiata”.
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2Sii flessibile e adattabile. In alcuni casi, in particolare quando l’anoressico è giovane, il trattamento può prevedere dei cambiamenti nella quotidianità di amici e parenti. Sii preparato alla possibilità di dover apportare delle modifiche che sono necessarie per la sua guarigione.
- Per esempio, il terapeuta può consigliare di cambiare determinate modalità di comunicazione o di gestione del conflitto.
- Può essere difficile riconoscere che le tue azioni o parole possano influire sul disturbo della persona cara. Ricordati: non sei tu la causa del suo problema, ma puoi aiutarla a guarire, cambiando alcuni tuoi comportamenti. L’obiettivo finale è di recuperare in maniera sana.
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3Concentrati sul divertimento e sulla positività. Può essere facile scivolare in un atteggiamento di "supporto" che può soffocare l’anoressico. Ricordati che una persona alle prese con l'anoressia dedica già una gran parte del suo tempo a pensare al cibo, al peso e all’immagine del proprio corpo; non lasciare che il disturbo sia l'unico argomento di conversazione su cui ci si concentra.
- Per esempio, andate al cinema, fate shopping, giocate o fate dello sport. Tratta il malato con gentilezza e premura, ma permettigli di godere la vita nel modo più normale possibile.
- Ricordati che gli anoressici “hanno” disturbi alimentari, non “sono” il loro disturbo. Sono persone con bisogni, pensieri e sentimenti.
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4Ricorda al tuo amico che non è solo. Chi lotta con dei disturbi alimentari può sentirsi terribilmente isolato. Non devi certo soffocarlo di attenzioni, ma fargli presente che sei presente e disponibile per parlargli o essere di supporto può aiutarlo nel suo processo di recupero.
- Trova dei gruppi di sostegno o altre attività di supporto ai quali la persona amata possa unirsi. Non devi forzarla ad aderire a tutti i costi, ma presentale le opzioni disponibili.
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5Aiuta l’anoressico a gestire i fattori scatenanti. Potrebbero esserci alcune persone, situazioni o cose che "attivano" la sua malattia. Ad esempio, stargli vicino con un gelato può rappresentare una tentazione impossibile, andare a mangiare nei locali può provocargli ansia per il cibo. Cerca di supportarlo il più possibile. Potrebbe essere necessario un po’ di tempo per capire quali sono gli elementi che gli aggravano il disturbo e potrebbero dimostrarsi una sorpresa anche per il malato.
- A volte anche le esperienze e le emozioni passate possono innescare un comportamento malsano.
- Inoltre delle esperienze o situazioni stressanti o nuove possono innescare il problema. Molte persone che soffrono di anoressia cercano disperatamente di avere il controllo della propria vita, e le situazioni che le fanno sentire insicure potrebbero scatenare la necessità di mantenere determinati comportamenti alimentari.
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Evitare di Aggravare il Problema
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1Non cercare di controllare il comportamento dell’anoressico. Non forzarlo affinché mangi a tutti i costi. Non tentare di corromperlo promettendogli un premio in cambio di un pasto consumato e non minacciarlo per costringerlo ad avere un determinato comportamento. A volte, l'anoressia è la risposta a un'incapacità di controllare la propria vita. Se imposti una lotta di potere o gli impedisci di avere il controllo su di sé, puoi solo peggiorare il problema.
- Non cercare di "risolvere" il suo problema. Il processo di recupero è complesso tanto quanto il disturbo stesso. Se cerchi di "correggerlo" da solo potresti creare più danni che benefici. Incoraggialo invece a rivolgersi a un professionista della salute mentale.
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2Evita di giudicare il comportamento e l'aspetto del malato. L'anoressia spesso prevede un grande senso d’imbarazzo e vergogna da parte del soggetto. Anche se lo fai con le migliori intenzioni, commentare il suo aspetto, le sue abitudini alimentari, il peso e così via può innescare in lui dei sentimenti di vergogna e disgusto.
- Anche i complimenti sono inutili. Dato che il malato ha un'immagine distorta del suo corpo, difficilmente crede a quanto gli dici e potrebbe interpretare i tuoi commenti positivi come giudizi o tentativi di manipolazione.
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3Non assumere atteggiamenti del tipo “grasso è bello” e non cercare di dimostrargli che è “pelle e ossa”. Un peso corporeo nella norma può essere diverso per ogni persona. Se il tuo caro commenta che si sente "grasso", è importante non rispondergli con frasi del tipo: "Tu non sei grasso". In questo modo non faresti altro che rafforzare la sua idea malsana che "grasso" è qualcosa di intrinsecamente negativo che deve essere temuto ed evitato.
- Nello stesso modo, non puntare le persone magre commentando il loro aspetto dicendo cose come: "Nessuno vuole abbracciare una persona scheletrica". Devi fare in modo che il tuo amico sviluppi un'immagine sana del corpo, non che si concentri sul temere o sminuire un particolare tipo di corpo.
- Chiedigli piuttosto da dove derivano quei suoi sentimenti e idee. Chiedigli cosa pensa di ottenere dall’essere magro o cosa teme all’idea di sentirsi sovrappeso.
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4Evita di semplificare il problema. L’anoressia e altri disturbi alimentari sono molto complessi e spesso si verificano in concomitanza con altre malattie, come l'ansia e la depressione. Il confronto con i coetanei o i colleghi e la pressione dei media possono svolgere un ruolo importante, così come la famiglia e le situazioni sociali. Dire frasi del tipo "Se solo mangiassi di più, le cose andrebbero meglio" significa non tenere conto della complessità del problema che sta affrontando l’anoressico.
- Offrigli invece il tuo sostegno parlando sempre in prima persona, come già descritto in precedenza. Prova a dire cose del tipo: "Mi rendo conto che questo è un momento difficile per te", o "Mangiare in modo diverso può essere difficile per te e ti credo".
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5Evita le tendenze perfezionistiche. Il desiderio di essere "perfetto" è un fattore scatenante comune dell'anoressia. Tuttavia, cercare la perfezione è un modo malsano di pensare, che ostacola la capacità di adattarsi e di essere flessibili, un aspetto che è invece cruciale per avere successo nella vita. Questo atteggiamento spinge te e gli altri a cercare di raggiungere un modello standard irreale, impossibile e sfuggente. Non aspettarti mai la perfezione né dalla persona amata né da te stesso. Recuperare da un disturbo alimentare può richiedere molto tempo, ed entrambi avrete dei momenti in cui agirete in un modo di cui poi vi pentirete.
- Riconosci quando uno di voi “scivola”, ma non focalizzarti su quell’aspetto e non punirti per quello. Concentrati piuttosto su ciò che puoi fare in futuro per evitare errori simili.
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6Non promettergli di "mantenere il segreto". Potresti essere tentato di accettare di mantenere segreto il problema del tuo amico per ottenere la sua fiducia. Tuttavia, non devi favorire in alcun modo il suo comportamento. L'anoressia può causare la morte precoce nel 20% dei malati: è importante quindi incoraggiarlo a ricevere aiuto.
- Sappi che inizialmente potrebbe essere molto arrabbiato con te o addirittura rifiutare il tuo consiglio di farsi aiutare; ciò è molto comune. La cosa importante è continuare a essere comunque disponibile e presente e fargli capire che puoi supportarlo e prenderti cura di lui.
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Consigli
- Sii consapevole del fatto che c'è differenza tra una dieta e una routine di esercizio fisico sane e un disturbo alimentare. Chi è attento alla propria alimentazione e fa regolarmente attività fisica può essere perfettamente in salute. Se il tuo amico sembra ossessionato con il cibo e/o con l’allenamento, in particolare se ti sembra anche ansioso o vago e fuorviante a questo proposito, allora potrebbe essere motivo di preoccupazione.
- Non dedurre mai che una persona è anoressica solo perché è molto magra. Nello stesso tempo, però, non pensare che qualcuno non sia anoressico solo perché non è molto magro. Non puoi stabilire se una persona soffre di questo disturbo solo osservando la sua corporatura.
- Non prendere in giro qualcuno che pensi possa essere colpito da anoressia. Gli anoressici spesso sono solitari, infelici e sofferenti. Possono essere ansiosi, depressi o addirittura avere pensieri suicidi e non devono essere criticati – farebbe solo peggiorare le cose.
- Non forzare un anoressico a mangiare, se non sotto stretto controllo medico. Potrebbe stare molto male e anche se si sentisse fisicamente bene grazie al cibo mangiato, le calorie assunte potrebbe spingerlo a intensificare il digiuno e l'esercizio fisico, aggravando così il problema di salute.
- Tieni presente che se una persona soffre di anoressia, non è colpa di nessuno. Non devi aver paura di ammettere il problema e non devi giudicare chi ne è affetto.
- Se pensi che tu o qualcuno che conosci possiate essere anoressici, parlane a una persona di fiducia. Parla con un insegnante, un consulente, una figura religiosa o un genitore. Cerca un aiuto professionale. L’aiuto è possibile, ma non puoi ottenerlo se non affronti con coraggio il problema e ne parli.