Potresti avere la sensazione di aver completato il ciclo di trattamento e di essere riuscito a gestire correttamente il disturbo ossessivo-compulsivo, ma un fattore scatenante rovina tutto e ti riporta al punto di partenza. Potresti pensare che è impossibile riprendersi da una ricaduta, ma ci sono invece delle speranze. Sebbene non sempre i pensieri ossessivi scompaiano, è importante avere un piano per affrontarli quando si ripresentano.

Parte 1
Parte 1 di 3:

Gestire le Ricadute e i "Passi Falsi"

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    Affronta i sentimenti di dubbio e colpa. Entrambi sono considerati i principali aspetti del disturbo. I primi si manifestano praticamente in qualsiasi situazione, per qualunque argomento, evento, persona e sono spesso futili; il senso di colpa svolge un ruolo importante, ti senti personalmente responsabile per cose che non hanno a che fare con te e continui a pensare: "Se solo...". Ricordati sempre che sei responsabile solo di te stesso e che in linea generale fai del tuo meglio. Potresti provare delle emozioni negative, soprattutto dopo una recidiva; non devi ignorarle, ma neppure continuare a rimuginare, altrimenti non fai altro che alimentare il disturbo.[1]
    • Se ti accorgi di provare incertezza (ti chiedi se hai fatto tutto quello che potevi, se sei davvero sano di mente, se diventerai un criminale o se mai riuscirai a superare il tuo problema mentale), affronta queste emozioni. Cerca di analizzare se tali sentimenti nascono per una ragione legittima o sono innescati dal disturbo ossessivo-compulsivo e fai la stessa cosa con il senso di colpa.
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    Comprendi la differenza fra ricaduta e "passo falso". Potresti godere di un periodo in cui il disturbo non si manifesta e poi vivere ancora i pensieri ossessivi in maniera improvvisa. Una volta che questi ultimi sono riemersi, potresti sentire la necessità di assumere i comportamenti compulsivi; tale meccanismo viene considerato come uno "sbandamento momentaneo". Una recidiva, invece, prevede che al riemergere delle ossessioni si instauri un pensiero rigido o assoluto, per esempio potresti credere di aver sprecato tutta la terapia e di essere ricaduto completamente nel circolo vizioso del disturbo; questo genere di riflessioni è correlato a una ricaduta.[2]
    • Per esempio, l'uso di un bagno pubblico sporco potrebbe innescare la reazione ossessivo-compulsiva in una persona con la paura del contagio, costringendola a lavarsi ripetutamente; in questo caso si parla di "passo falso".
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    Organizzati per gestire tali avvenimenti. Anticipa le situazioni che potrebbero causare una riacutizzazione dei sintomi o farti cadere in un circolo di paure o pensieri ossessivi. Se sai che dovrai affrontare un momento di grande disagio (per esempio soffri di paura del contagio e sarai circondato da molte persone), sii pronto a questi pensieri inopportuni. Riconosci che la loro presenza è causata dallo stress che stai vivendo, dovuto in parte al disturbo mentale e che non si tratta di un fallimento.
    • Ripeti a te stesso che sei consapevole di vivere una situazione difficile, che le paure o le ossessioni possono presentarsi, ma che questo non implica necessariamente un fallimento della terapia.
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    Gestisci i passi falsi. Se ne hai identificato uno, valuta cosa lo ha scatenato e come puoi prevenirlo in futuro; potresti accorgerti che ci sono molte situazioni responsabili di questi fenomeni, è quindi vitale avere un piano d'azione per gestirli. Rifletti sugli aspetti che hai affrontato durante la terapia e cerca di ripetere il processo da solo. Quando senti che i sintomi stanno per ripresentarsi, esponiti all'oggetto della paura, imponiti di interrompere i rituali compulsivi, affronta l'ansia e ripeti il processo.[3]
    • Ricorda a te stesso che sei perfettamente consapevole di vivere una situazione stressante, ma che sei in grado di gestirla; l'esposizione alla paura ti aiuta a lavorare sulle ansie passate e non hai bisogno di ricorrere ai rituali compulsivi.
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    Accetta il fatto che il recupero non è perfetto. Nessuno lo è, non devi quindi importi degli standard troppo elevati. A volte, potresti dimenticare i farmaci o essere trascinato da pensieri ossessivi; invece di abbatterti per essere "uscito dal tracciato", concentrati sugli sforzi che hai fatto e riparti.[4]
    • Non c'è bisogno di sentirsi in colpa o di vergognarsi, perdonati e riprendi da dove sei caduto.
    • Se mantieni un approccio rigido in merito al trattamento e ai successi, tale comportamento potrebbe ritorcersi contro di te; sii consapevole che le ossessioni non spariranno mai completamente e che potresti essere esposto a paure e fattori scatenanti.
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Parte 2
Parte 2 di 3:

Gestire Efficacemente i Sintomi

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    Affronta immediatamente le ossessioni. Queste si manifestano in genere perché vuoi evitare una situazione che ti fa paura e da questo tentativo di elusione nascono i comportamenti compulsivi. Le recidive sono il risultato di tale meccanismo di cui perdi il controllo e che ti spinge a cadere nei rituali per resistere alla paura; è invece fondamentale affrontare le paure nel momento in cui si manifestano e gestirle correttamente quanto prima.[5]
    • Per esempio, è possibile provare paura per i germi; se però non la combatti immediatamente, questa emozione potrebbe costringerti a lavarti le mani o a pulire la casa ripetutamente nel tentativo di calmare l'ansia. Per affrontare tale paura devi riconoscere che la stai provando, che i germi esistono e che a volte le persone si ammalano, ma che hai fatto del tuo meglio per pulire la casa e te stesso riducendo il rischio di contagio.
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    Esponiti alle cause dell'ansia. Più affronti le cose che ti fanno sentire ansioso e meglio le gestisci. Resisti o ritarda le reazioni compulsive che vengono scatenate da questi fattori; una maggiore esposizione ti permette di ridurre gradualmente l'intensità delle emozioni negative che provi fino alla loro completa scomparsa. Ti accorgi così che hai meno paura e maggior controllo rispetto al passato.[6]
    • Per esempio, se senti il bisogno che gli oggetti siano disposti in maniera simmetrica, prova a lasciare una cosa fuori posto di proposito e aspetta 30 secondi prima di riordinarla. Ripeti questo esercizio riconoscendo ogni volta che la mancanza di simmetria genera un disagio sempre minore.
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    Anticipa i pensieri ossessivi e la necessità di comportamenti compulsivi. Se hai delle compulsioni o delle ossessioni che si manifestano spesso, inizia ad anticiparle e a combattere i "rituali" che scatenano. Se continui a controllare le azioni che hai svolto (per esempio aver chiuso le porte, le finestre e aver spento il fornello), crei un'immagine mentale del compito portato a termine; puoi anche pronunciare ad alta voce "Ho chiuso le finestre".[7]
    • Se le idee ossessive o i timori si fanno vivi, prendine nota e ricordati che si tratta di un pensiero ossessivo e che sai di avere svolto quella determinata azione.
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    Cerca di distrarti. Le ossessioni sono normali e devi aspettarti di viverle quando gestisci un disturbo mentale di questo genere; non agitarti per la loro presenza, trova invece un piano per allontanarle quando si presentano. Ad esempio, trova un'attività che ti distragga finché il pensiero non svanisce e il bisogno di impegnarti in un rituale compulsivo non passa; puoi fare una passeggiata, leggere un libro o ascoltare la musica.[8]
    • Ammetti che avere questo tipo di pensieri non è motivo di vergogna, ma che è importante avere un piano d'azione per gestirlo.
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    Cerca di vivere un'esistenza equilibrata. Impegnati per dormire a sufficienza, segui un'alimentazione sana e svolgi regolarmente attività fisica; trascorri del tempo con gli amici, instaura relazioni sociali e trova un equilibrio per evitare lo stress eccessivo. Bilanciare i vari aspetti elementari della vita ti permette di riprenderti e minimizzare i momenti difficili.[9]
    • L'equilibrio esteriore ti aiuta a mantenere quello interiore e a rendere ogni giorno prevedibile.
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Parte 3
Parte 3 di 3:

Recuperare Attraverso la Terapia e il Supporto Sociale

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    Parla con uno psicologo. Se hai interrotto le sedute o non ti sei mai rivolto a questo specialista, è giunto il tempo di farlo; informalo che incontri delle difficoltà con la malattia e che recentemente hai avuto una ricaduta. Impegnati per prevenire recidive future e per apprendere delle tecniche di gestione dei sintomi. Collabora con lo psicologo per identificare le specifiche cause scatenanti per poterle evitare. [10]
    • L'approccio terapeutico migliore è quello definito "cognitivo-comportamentale" (TCC), ma si rivela utile anche la terapia di esposizione e prevenzione ai fattori scatenanti (un tipo di TCC). In questo secondo caso, il paziente è progressivamente esposto a oggetti o situazioni che potrebbero innescare una recidiva e gli viene insegnato come gestire al meglio l'ansia e l'ossessione.
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    Trova un supporto sociale. Va benissimo chiedere aiuto e sostegno agli amici e ai familiari; condividi la tua esperienza con qualcuno che ti vuole bene, che vuole ascoltarti e supportarti. Fai uno sforzo per passare del tempo con gli amici, con la famiglia e per mantenere una vita sociale attiva anche quando preferiresti isolarti.[11]
    • Se ti ritiri in te stesso, aumenti il rischio di soffrire d'ansia a causa del disturbo ossessivo-compulsivo; circondati invece di persone che ti vogliono bene.
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    Entra a far parte di un gruppo di supporto. È il modo migliore per incontrare gente che sta faticosamente affrontando l'ansia e i sintomi della malattia. Puoi condividere le tue esperienze, dare e ricevere consigli, condividere dei suggerimenti e percepire la sensazione di appartenere a una comunità, oltre a stringere nuove amicizie.[12] Valuta di unirti a un gruppo di mutuo-aiuto, di sostegno o a delle sedute di psicoterapia di gruppo per pazienti che hanno difficoltà a gestire l'ansia e il disturbo.
    • Se non c'è un'iniziativa di questo tipo nelle vicinanze, cerca un gruppo online.
    • Puoi avere maggiori informazioni rivolgendoti al medico di famiglia o allo psicologo.
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    Continua il trattamento. Se decidi di interrompere la cura farmacologica perché ti senti meglio, potresti causare una recidiva. Potresti credere di essere "guarito" o che il disturbo ossessivo-compulsivo fosse solo una "fase". Sfortunatamente, questa è una patologia cronica che deve essere trattata e prevenuta; si può gestire in maniera efficace, ma non esiste una "cura" definitiva.[13] Il trattamento prevede solitamente una combinazione di farmaci e psicoterapia;[14] non devi mai sospendere alcuna terapia, in modo da mantenere i sintomi in fase silente e avere il controllo della vita.
    • La terapia farmacologica è a base di antidepressivi fra cui: clomipramina, fluoxetina, fluvoxamina, paroxetina e sertralina.[15]
    • Non interrompere mai la cura con gli antidepressivi senza il parere favorevole del medico, perché si possono scatenare gravi effetti collaterali che a volte vengono definiti sindrome da sospensione.
    • I soli farmaci raramente sono efficaci, in genere la loro azione è migliore quando vengono utilizzati in combinazione con la psicoterapia.[16]
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Informazioni su questo wikiHow

Padam Bhatia, MD
Co-redatto da:
Psichiatra Iscritto all'Albo
Questo articolo è stato co-redatto da Padam Bhatia, MD. Il Dottor Padam Bhatia è uno psichiatra iscritto all'albo che dirige la clinica Elevate Psychiatry, con sede a Miami. È specializzato in trattamenti che si fondano su una combinazione di medicina tradizionale e terapie olistiche basate sull'evidenza. È anche specializzato in terapia elettroconvulsivante (TEC), stimolazione magnetica transcranica (TMS), cura compassionevole e medicina complementare e alternativa (MCA). È iscritto all'American Board of Psychiatry and Neurology ed è membro dell'American Psychiatric Association (FAPA). Si è laureato in Medicina al Sidney Kimmel Medical College ed è stato il capo degli specializzandi nell'area di psichiatria per adulti presso lo Zucker Hillside Hospital di New York. Questo articolo è stato visualizzato 10 978 volte
Categorie: Salute Mentale
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