Come testimone in tribunale, sei una parte molto importante del processo. In un caso penale, quello che dici e come lo dici può salvare una persona innocente dall'andare in prigione o garantire che un colpevole non resti libero di commettere nuovi reati. In una causa civile la tua testimonianza, se da un lato non manda nessuno in carcere, dall'altro può influenzare in modo significativo i diritti fondamentali di una persona. È di fondamentale importanza dedicare un po' di tempo a imparare bene il compito del testimone in tribunale, perché i giudici arriveranno a una sentenza non solo in relazione a quello che dici, ma anche in base all'impressione che fai.

Parte 1
Parte 1 di 4:

Prepararsi a Testimoniare

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    Rivedi e organizza. Considera i punti principali che intendi comunicare, tenendo presente che probabilmente non sarà necessario prendere in esame ogni dettaglio. L'avvocato della parte per cui stai testimoniando può aiutarti a stabilire gli aspetti più importanti, ma ciò che decidi di includere nella tua testimonianza spetta a te. Crea un documento cartaceo e/o elettronico in cui inserire appunti o promemoria, una cronologia o una sequenza di eventi, documenti, ricevute e informazioni relative ad altre voci che potrebbero esserti utili come elementi di prova, tra cui registrazioni vocali, conversazioni e così via.[1]
    • Crea una cronologia degli eventi o un elenco dei punti da discutere, man mano che con la memoria ripercorri gli avvenimenti accaduti e riesamini i documenti fisici ed elettronici o le prove associate a determinate circostanze.
    • Se disponi di numerose prove che avvalorano la tua testimonianza, correda il tuo prospetto di riferimenti e richiami ai punti di cui andrai a discutere. Per cominciare, riporta persone e situazioni a sostegno della tua versione dei fatti.
    • Un semplice raccoglitore ad anelli con schede per separare i fogli sarà sufficiente per organizzare un argomento non molto complesso. Se la testimonianza è un po' più articolata, ricorri a strumenti elettronici come PowerPoint, OneNote o Evergreen.
    • Ricorda che durante il dibattimento interessano i fatti, non i "si dice". Se devi testimoniare in un processo, non è possibile riportare informazioni di seconda mano. Ad esempio, se un amico ti ha detto di aver sentito l'imputata dire che stava per rapinare una banca, non è ammissibile. Non sei stato tu a raccogliere la confidenza dell'imputata.[2]
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    Ricorda che è possibile utilizzare gli appunti durante la testimonianza. A differenza degli Stati Uniti, in cui in ottemperanza delle "Federal Rules of Evidence" è vietato ai testimoni leggere da documenti o note scritte personalmente,[3] in Italia durante la deposizione è possibile consultare documenti e appunti da te redatti, ma solo dopo che il giudice ti avrà autorizzato a farlo (ad esempio, per verificare nomi o date). Durante la testimonianza fai presente al giudice che hai la necessità di consultare detta documentazione a sostegno della tua memoria. In ogni caso, l'avvocato saprà dirti se avrai la possibilità di usare i tuoi appunti.
    • Se dimentichi ciò che intendi comunicare durante la deposizione, è molto probabile che ti vengano mostrati appunti o documenti al fine di "rinfrescarti la memoria". Possono essere usati per rammentare qualcosa di cui sei a conoscenza e che non ti sovviene.
    • Se durante la deposizione utilizzi documenti o appunti scritti, la controparte e il suo avvocato hanno il diritto di esaminarli.
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    Rivedi le tue dichiarazioni scritte. Se hai parlato con la polizia, hai reso una deposizione, ti sei incontrato con gli avvocati che si occupano del caso o hai detto qualcosa che è stato verbalizzato (o registrato), procurati una copia e leggila. Col passare del tempo puoi aver dimenticato i dettagli, perciò una lettura può rinfrescarti la memoria.
    • Inoltre, è meglio condensare, modificare o "tenere in sospeso" alcuni punti o passaggi relativi alle prove. Tenere qualcosa in sospeso vuol dire lasciare indeterminato qualcosa fino a quando potrà essere necessario. Ad esempio, se ritieni che una parte della tua testimonianza sia irrilevante – come un aneddoto personale riportato nel bel mezzo di una dichiarazione su un incidente a cui hai assistito – puoi tenerla in sospeso.
    • Ricorda che se un avvocato è in grado di indicare una discrepanza tra la tua testimonianza in tribunale e le tue dichiarazioni precedenti, puoi perdere credibilità agli occhi dei giudici.
    • Sarai anche più convincente se sei capace di esaminare con tono sicuro e tranquillo la sequenza degli eventi. Rivedendo le tue dichiarazioni precedenti, potrai rinfrescarti la memoria su ciò che dovrai testimoniare.
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    Preparati con l'avvocato. Molte persone credono che sia illegale per un avvocato preparare in anticipo un testimone sulle domande che verranno fatte in tribunale, ma non lo è. Il difensore ha il diritto di farsi un'idea generale di ciò che il teste da lui convocato andrà a dire. Ecco grossomodo le fasi della preparazione:
    • Descrivi il tuo ruolo e la tua posizione in relazione al caso giudiziario.
    • Parla di quello che ricordi, e rivedi tutte le dichiarazioni rese.
    • Fai riferimento ad altre prove e considera quanto ricordi.
    • Vai oltre il contesto rappresentato dalla causa e spiega come la tua testimonianza si inserisce al suo interno.
    • Riesamina le altre prove che potrebbero essere introdotte.
    • Discuti delle domande che la controparte potrebbe eventualmente porre.
    • Individua i punti in cui la tua testimonianza potrebbe risultare confusa, troppo lunga o poco chiara.
    • Evita di parlare in dialetto e non usare un linguaggio suggestivo.
    • In Italia il codice deontologico degli avvocati vieta di "intrattenersi con i testimoni sulle circostanze del procedimento con forzature o suggestioni dirette a conseguire deposizioni compiacenti". Per questo, di solito, un avvocato non accetterà di incontrare un testimone, se non per fargli rendere una deposizione formale. Se, tuttavia, sei al contempo testimone e parte del processo (come parte offesa o parte civile), è probabile che il tuo avvocato vorrà preparare la tua testimonianza, indicandoti quali domande potresti aspettarti (e dovrebbe essere a conoscenza anche delle risposte che darai).
    • Se l'avvocato della parte avversa ti sta assillando su questo punto, nutre la speranza che tu ammetta che il tuo difensore ti ha detto cosa rispondere (anziché quanto sai o hai vissuto in prima persona). In teoria, se l'avvocato che ti ha convocato non ha commesso una violazione etica, la situazione non dovrebbe essere questa. In ogni caso, dovresti sentirti libero di dire tutta la verità durante la tua testimonianza, indipendentemente dalla preparazione da parte del legale. Tuttavia, non c'è nulla di male ad ammettere che il tuo avvocato ha esaminato le possibili domande e rivisto le risposte con te.
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    Fai un po' di pratica. Se sei testimone in un processo che non necessita riservatezza, prova a esporre il caso a un amico o un parente che non è coinvolto né conosce la causa. Se non sei certo sulla riservatezza da osservare, consulta l'avvocato che ti ha convocato.
    • Se le dichiarazioni sembrano confuse, contraddittorie o poco convincenti per qualcuno che è già predisposto ad accettare il tuo punto di vista, torna al primo passaggio. Rivedi l'elenco degli argomenti principali o la sequenza temporale degli eventi e le prove cui hai accesso. Stabilisci quali sono i punti più convincenti, e modifica di conseguenza i passaggi della tua deposizione.
    • Allo stesso tempo, preparati ad affrontare eventuali avvenimenti correlati o circostanze di cui hai una conoscenza diretta.
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    Evita di imparare a memoria la tua testimonianza. È importante avere dimestichezza con i particolari della deposizione in tribunale. Dovrai dare l'impressione di essere sicuro di quello che dici. Tuttavia, se provi a memorizzare la testimonianza o i punti che necessitano di una discussione orale, quanto andrai a deporre rischia di sembrare scontato o meccanico.
    • Imparare a memoria e prepararsi a deporre sono due cose diverse. Gli avvocati hanno la possibilità di esaminare eventuali domande e rivedere le risposte con i testimoni. In questo modo, il teste sarà in grado di gestire le domande più ostili e si sentirà a suo agio durante la testimonianza.
    • Se cerchi di riportare a memoria parole e fatti, avrai anche più difficoltà a mostrarti sicuro di quello che dici. Potresti dare l'impressione di "inventare" la tua deposizione o di essere confuso.
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Parte 2
Parte 2 di 4:

Prepararsi all'Udienza

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    Prendi dimestichezza con il palazzo di giustizia. Visita l'edificio e controlla dove sono ubicate le aule, i servizi igienici, il bar ecc., in modo da non sentirti smarrito il giorno dell'udienza.
    • Ricorda che dovrai attraversare il metal detector e sottoporti al controllo della sicurezza. Anche la borsa può essere perquisita o esaminata sul nastro del metal detector.
    • Non portare merci di contrabbando o armi. Se devi portare farmaci prescritti dal medico, assicurati che siano identificabili come tali e che la prescrizione sia aggiornata.
    • Se puoi, assisti a un altro processo e guarda come i testimoni rendono la propria deposizione. In questo modo, ti renderai conto di come funzionano le testimonianze e potrai sentirti a tuo agio quando sarà il tuo turno.
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    Evita di sconvolgere la tua routine. Ad esempio, se normalmente fai colazione al mattino, non saltarla solo perché ti senti nervoso. Non è consentito mangiare in un'aula di tribunale. Probabilmente passerà molto tempo prima che verrai chiamato a testimoniare una volta arrivato, quindi preparati ad aspettare.
    • Sarebbe anche meglio evitare medicine, alcol o troppa caffeina prima della testimonianza. Anche un semplice sciroppo per la tosse o un farmaco contro le allergie può lasciarti confuso e disorientato. La caffeina, d'altro canto, potrebbe innervosirti. I giudici colgono questi segnali, che rischiano di compromettere la loro opinione sulla tua deposizione.
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    Vestiti bene. Che sia giusto o no, i giudici si formeranno un'opinione su di te in base al tuo aspetto, e tale pensiero, a sua volta, può influire sul modo in cui percepiscono la tua deposizione. Perciò, evita acconciature eccentriche, piercing, abiti strani, gioielli o trucco vistoso.
    • Indossa un "abbigliamento formale", come quello che porteresti in chiesa o a un funerale. Non è necessario comprare un abito costoso, ma basta che sia ordinato, pulito e modesto.[4]
    • Le differenze di genere nel vestiario sono sentite all'interno delle aule di tribunale. Se sei un uomo, indossa giacca e cravatta o pantaloni e camicia button-up. Se sei una donna, indossa una gonna e una camicetta o un vestito. Le donne dovrebbero anche evitare il trucco pesante e i gioielli sgargianti.[5]
    • Dovresti evitare tutto ciò che è troppo informale o "alternativo". Non indossare infradito, sandali, scarpe da tennis, da ginnastica o calzature consumate. Evita indumenti con slogan, parole stampate o disegni e loghi sgargianti. Non portare jeans, pantaloncini, t-shirt, minigonne, abiti scollati o trasparenti, pantaloni a vita bassa o abbigliamento succinto.
    • Se hai tatuaggi, coprili.
    • Non tingere i capelli di un colore insolito.
    • Rimuovi dal corpo accessori permanenti o piercing.
    • Non indossare il cappello in tribunale. In Italia è controversa la questione che riguarda l'uso dei copricapi religiosi, come turbanti, velo islamico (hijab) e kippah.
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    Contatta l'ufficio giudiziario prima di comparire in tribunale. È una buona idea consultare gli uffici competenti prima di presentarti in tribunale. A volte, le cause vengono rimandate, le domande giudiziali rigettate e le controversie risolte, talvolta ancor prima di essere convocato come testimone. Chiama in anticipo per avere la certezza di doverti presentare al momento e nel posto giusto.
    • Chiama l'ufficio del cancelliere della sezione del tribunale in cui si celebra il processo in cui devi deporre come testimone per avere informazioni più dettagliate.
    • Su internet puoi facilmente trovare i contatti delle cancellerie di tutti i tribunali italiani.
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    Arriva in orario. Ti verrà detto quando e dove comparire in tribunale. Potresti ricevere una citazione in giudizio che ti invita a testimoniare. Nel caso in cui il testimone regolarmente citato non compaia senza addurre un legittimo impedimento, potrà esserne disposto l'accompagnamento coattivo ed essere condannato al pagamento di una somma da 51 a 516 euro a favore della cassa delle ammende, nonché alle spese alle quali la mancata comparizione ha dato causa, ai sensi dell'art. 133 C.P.[6]
    • Calcola il tempo sufficiente per arrivare al palazzo di giustizia. Cerca di non arrivare in ritardo. Potrebbe essere difficile trovare un parcheggio, oppure c'è il rischio che i mezzi di trasporto pubblico viaggino in ritardo. Assicurati di uscire di casa con largo anticipo per recarti in tribunale senza il pericolo di contrattempi.
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    Evita di discutere della causa con tutte le persone che incontri nel palazzo di giustizia. C'è la possibilità che i giudici popolari che ascolteranno la tua testimonianza passino nelle zone in cui ti trovi, mentre sei in attesa di essere convocato in aula. Non ti è permesso discutere del processo con magistrati, giudici togati o giudici popolari al di fuori del contesto della tua deposizione in tribunale, perciò non parlare della causa o della tua testimonianza con chiunque si trovi fuori dell'aula.
    • Se qualcuno si avvicina e cerca di parlarti del processo o ti intimidisce, contatta il personale che lavora in tribunale.
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Parte 3
Parte 3 di 4:

Testimoniare in Tribunale

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    Osserva il giudice (o i giudici). In Italia, la maggior parte dei processi viene condotta da un giudice unico. Per i reati più gravi, c'è un tribunale composto da tre giudici. Per i reati ancora più gravi c'è la Corte di Assise, composta da due giudici togati e da sei giudici popolari. Nel rispondere alle domande, dovresti guardare in primo luogo solo il giudice o il presidente del tribunale o della Corte d'Assise, oppure gli altri giudici o l'avvocato che ti sta interrogando. Se guardi qualsiasi altra persona, come l'imputato o qualcuno tra il pubblico, darai l'impressione di cercare approvazione o qualche suggerimento, il che può danneggiare la tua credibilità agli occhi dei giudici.
    • L'avvocato ti consiglierà di guardare il giudice o il presidente durante un esame diretto (cioè quando l'avvocato che ha richiesto la tua testimonianza ti interroga), perché, così facendo, agevolerai i giudici a concentrarsi sulla tua testimonianza e ad avere fiducia in te.
    • Inoltre, mantenendo il contatto visivo con i giudici durante un controesame, eviterai che un avvocato piuttosto aggressivo della parte avversa attiri su di sé l'attenzione dei giudici, distogliendola dalla tua persona.
    • Se il giudice o il presidente del tribunale ti parla, devi rivolgerti a lui, ovviamente.
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    Presta attenzione. Ascolta con attenzione le domande che ti vengono rivolte. Non distrarti. Se sembri annoiato o disattento, la tua testimonianza rischia di non essere efficace.
    • Mantieni una buona postura mentre sei seduto sul banco dei testimoni. Siediti con la schiena dritta. Non incrociare le braccia e non assumere una posizione scomposta.
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    Aspetta finché chi ti interroga non ha finito di parlare. Prima di rispondere, attendi che la domanda sia terminata. Non si tratta di un gioco a premi in cui vince chi risponde per primo!
    • Ricorda che lo stenotipista ha il compito di trascrivere il dibattimento. Se accavalli la tua voce a quella degli altri, molto di ciò che dici rischia di essere incomprensibile nella registrazione.
    • Chiedi chiarimenti, se necessario. Se una domanda non ti è chiara, chiedi una precisazione. Non rispondere se non sei certo di conoscere la risposta.
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    Rispondi in maniera diretta. Rispondi solo alla domanda che ti viene posta. Non fornire informazioni che non ti sono state chieste. Non fare congetture. Se non conosci la risposta, ammetti di non avere le informazioni chieste.
    • È molto importante evitare informazioni "spontanee" durante il controesame. L'avvocato della controparte può provare a cogliere un'incoerenza o a confonderti.[7]
    • Cerca di essere conciso anziché fornire ogni piccolo dettaglio. Non "prendere la strada più lunga" quando rispondi e non includere fatti che non hai visto o sentito direttamente, altrimenti darai l'impressione di eludere la domanda o che hai qualcosa da nascondere.
    • Non utilizzare frasi che denotano certezza assoluta, come "Non è successo nient'altro" oppure "Questo è tutto quello che ha detto". Piuttosto, prova a dire: "È tutto quello che ricordo". È probabile che in seguito ti sovverrà qualche altro particolare, perciò è meglio non dare l'impressione di mentire.
    • Se commetti un errore, correggilo immediatamente. Chiedi: “Posso correggere questa dichiarazione?". È possibile che ti venga chiesto perché senti la necessità di modificare qualcosa. Spiega onestamente che ti sei sbagliato.
  5. 5
    Rispondi in modo chiaro e udibile. In molte aule di tribunale c'è un microfono che registra le testimonianze, il cui scopo è di amplificare la voce del teste. Parla a voce abbastanza alta affinché tutti i giudici possano sentire la tua risposta.
    • Non rispondere a gesti, annuendo, scuotendo la testa, alzando il pollice o anche con un suono di assenso. Ricordati che la tua testimonianza deve essere verbalizzata. Non usare il dialetto o la terminologia legale o poliziesca. Ricordati che la tua testimonianza viene verbalizzata, pertanto, è necessario parlare in modo chiaro e senza ambiguità.
    • Non essere sarcastico o ironico. Può essere difficile stabilire se un teste è serio o no. L'umorismo è molto soggettivo, quindi gli altri potrebbero interpretare le tue dichiarazioni diversamente da come desideri. Parla in maniera chiara e onesta.[8]
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    Sii educato e rispettoso. Rivolgiti ai difensori con "avvocato" e al giudice o al presidente del tribunale o della corte con "Signor Giudice" o "Signor Presidente".
    • Non interrompere gli avvocati e non essere troppo precipitoso quando devi rispondere.
    • Non innervosirti, anche se un avvocato cerca di provocarti. I testimoni arrabbiati rischiano di enfatizzare i fatti. Il giudice non prenderà sul serio la tua testimonianza se sembri arrabbiato o emotivamente coinvolto.
    • Non utilizzare un linguaggio scurrile, a meno che non ti venga chiesto di ripetere quello che hai sentito dire da qualcuno.
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    Di' la verità. Indipendentemente da quello che può sembrarti o da quanto possa rovinare la difesa del tuo avvocato, di' l'assoluta verità. Le menzogne possono essere facilmente smontate dalla parte avversa, danneggiando la tua credibilità e pregiudicando tutta la tua testimonianza.
    • Non dare la tua opinione su chi è coinvolto o imputato. Divagando, rischi di compromettere la tua credibilità, dando l'impressione di essere prevenuto nei confronti di una parte.
    • Se vieni interrogato su ciò che provi nei confronti dell'imputato, prova a dire che sei comparso in qualità di testimone per spiegare ciò che hai visto e sentito e che, pertanto, cerchi di non giudicare nessuno, nemmeno l'imputato.
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Parte 4
Parte 4 di 4:

Affrontare un Controesame

  1. 1
    Tutela la tua credibilità. Il controesame può essere snervante. L'avvocato della parte avversa cercherà di screditare la tua testimonianza o di farti dire qualcosa che vada a corroborare la sua linea difensiva. Sii consapevole di come gestirti.
    • Ricorda che lo scopo del controesame è quello di accendere dubbi sulla tua testimonianza e di mettere in risalto le incongruenze. Non prenderla sul personale.
    • Evita di esagerare. Fai dichiarazioni circostanziate e concrete. Evita le generalizzazioni, perché possono danneggiare la tua attendibilità.
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    Cerca di non allontanarti dall'argomento, se la domanda è a risposta chiusa. L'avvocato della controparte può rivolgerti domande che non necessitano di ulteriori spiegazioni oltre a un semplice "sì" o "no", pertanto, non fornire ulteriori informazioni. Commentare una domanda che richiede un sì o un no può essere interpretato come un modo per eludere la domanda stessa.
    • Fai attenzione alle domande "principali". Non c'è bisogno di dilungarti, dando ulteriori ragguagli, quando ti viene rivolta una domanda.
    • Per esempio, è probabile che ti venga chiesto: "Non è vero che Lei aveva bevuto quattro birre quando è avvenuto l'incidente?". Se hai bevuto solo tre birre, non puntualizzarlo. Basta rispondere "No". In effetti, non è vero che hai consumato quattro birre.
    • Rispondi alle domande del controesame con "sì" o "no". Il tuo avvocato può sollevare ulteriori domande o chiederti ulteriori spiegazioni, una volta che il controesame sarà terminato.
  3. 3
    Correggi eventuali fraintendimenti o errori. L'avvocato della controparte può tentare di stravolgere le parole o indurti a commettere un errore. Mantieni la calma, spiegando che non hai detto quello che l'avvocato sostiene.
    • Per esempio, potresti rispondere: "Il semaforo era giallo, quando ho visto la macchina A tamponare la macchina B". L'avvocato del controesame potrebbe dire: "Sta dicendo che il semaforo era rosso". Ribadisci educatamente quello che hai detto: "No. Ho detto che era giallo quando ho visto che la macchina A tamponava la macchina B".
    • Correggendo le interpretazioni errate, sarai certo di rendere una testimonianza accurata. Inoltre, dimostrerai al giudice di essere un teste equilibrato e attento ai particolari. Potresti anche mettere l'avvocato del controesame in cattiva luce per il fatto di aver provato a indurti in errore.
    • È probabile che ti venga chiesto se un altro testimone ha mentito o detto la verità. Rispondi che non puoi sapere che cosa potrebbe aver visto un'altra persona o in che misura riesca a ricordare gli eventi. È una risposta attendibile e dimostra che sei attento a evitare congetture.
  4. 4
    Resta calmo. Il controesame può inasprirsi e addirittura irritarti. Mantieni la calma e rispondi educatamente. Arrabbiarti o diventare ostile non deporrà a tuo favore agli occhi del giudice.
    • Se mantieni la calma e sei gentile mentre l'avvocato si mostra aggressivo nei tuoi confronti, è probabile che il giudice consideri il comportamento di quest'ultimo poco professionale. Non farai una cattiva impressione se l'avvocato ti tormenta.
    • Se ti senti agitato o nervoso, fai una pausa e riprendi fiato. Pensa alla risposta prima di darla. È molto meglio concentrarsi per un momento e poi rispondere sinceramente, anziché farlo in fretta e sbagliare involontariamente.
  5. 5
    Ammetti di non ricordare. Chi conduce il controesame può farti una domanda su una precedente dichiarazione che hai reso. Se non la ricordi, ammettilo e chiedi di leggere o sentire la frase prima di testimoniare in relazione al suo contenuto.
    • È molto meglio chiedere un chiarimento per rinfrescarti la memoria, piuttosto che azzardare supposizioni su quanto hai dichiarato in passato. Se la tua deposizione in tribunale non corrisponde a quanto ritieni di aver detto in altra sede, l'avvocato della parte avversa sarà nella posizione di sostenere che stavi mentendo.
    • Se nelle dichiarazioni passate hai commesso un errore messo in luce dell'avvocato durante il controesame, ammettilo. Non agitarti, ma chiedi semplicemente che vengano corrette.
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Consigli

  • Non aver paura di chiedere ad avvocati e magistrati di ripetere la domanda! Se sei perplesso, esprimi la tua incertezza riguardo alla domanda e chiedi che venga riformulata.
  • In una deposizione, di solito, il teste continua a rispondere nonostante le obiezioni. Nel corso di un dibattimento, se un avvocato avanza un'opposizione a una domanda o mentre stai rispondendo, smetti immediatamente di parlare e aspetta finché non ti viene detto che puoi rispondere o continuare. Molte volte, a seguito di un'opposizione, un avvocato deve ritirare o riformulare la domanda.
  • Prima di iniziare la testimonianza, devi leggere la formula d'impegno a dire la verità. Questo è il testo: "Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione, mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza".
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Avvertenze

  • Chi, in qualità di testimone, afferma il falso o nega il vero, ovvero tace, in tutto o in parte ciò che sa intorno ai fatti sui quali è interrogato, è punito con la reclusione da due a sei anni (art. 372 C.P.).[9]
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