Atrofia di un arto conseguente a poliomielite in un'illustrazione di fine XIX secolo

Con il termine atrofia si indica una riduzione della massa dei tessuti ed organi causata dalla diminuzione del numero di cellule o delle loro dimensioni.

Forme

Può essere fisiologica o patologica e verificarsi per vari motivi, tra i quali i principali sono:

  • ridotto utilizzo (atrofia da disuso) ad esempio un arto ingessato;
  • perdita di innervazione, per lesione di un nervo periferico o di segmenti del midollo spinale;
  • insufficiente apporto di sangue (ischemia cronica);
  • invecchiamento.

In ginecologia sono la diminuzione di estrogeni durante la menopausa

A livello cellulare l'atrofia si caratterizza per la riduzione degli organelli cellulari alle dimensioni minime compatibili con la sopravvivenza. Eventualmente le cellule atrofiche possono attivare l'apoptosi. Il rischio di traumi aumenta.

Termini correlati

L'opposto dell'atrofia è l'ipertrofia (quando le cellule aumentano di dimensioni) oppure iperplasia (quando le cellule aumentano di numero).

La distrofia è una forma di atrofia parziale di un organo o tessuto.

Viene utilizzato anche il termine ipotrofia che indica un processo di regressione di un organo o di un tessuto, dovuto alla diminuzione di volume dei suoi elementi costitutivi.

Diagnosi differenziale

In sede di esami specifici occorre distinguerla da possibili carcinomi invasivi o displasie.

Etimologia

Deriva dal greco atrophía, comp. di a- privativa e il tema di tréphein "nutrire" significa appunto "senza nutrimento".

Senza nutrimento un corpo perde volume e forma. Il termine atrofico si usa quindi per indicare un qualcosa che non ha più la sua forma, la sua tonicità e quindi anche la sua funzione.

Tipologia

Di seguito una lista con le atrofie più conosciute e studiate in campo medico:

Bibliografia

Voci correlate

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