Mafenide
Nome IUPAC
4-(amminometil)benzenesulfonamide
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC7H10N2O2S
Massa molecolare (u)186,233
Numero CAS138-39-6
Numero EINECS205-326-9
Codice ATCD06BA03
PubChem3998
DrugBankDB06795
SMILES
O=S(=O)(c1ccc(cc1)CN)N
Dati farmacologici
Modalità di
somministrazione
Topica
Indicazioni di sicurezza

La mafenide è una sostanza correlata chimicamente, ma non farmacologicamente, alle sulfonamidi. A differenza di queste ultime nella struttura di base la mafenide presenta un gruppo metilico tra l'anello benzenico e l'azoto amminico. La mafenide acetato è un farmaco antibatterico che interferisce con il metabolismo cellulare del microorganismo. Si caratterizza per l'attività batteriostatica nei confronti di molti germi gram-positivi, gram-negativi e nei confronti di alcuni ceppi anaerobi. Sotto forma di acetato e di cloridrato sembra essere attiva in vitro contro Clostridium spp.,[1][2] Pseudomonas aeruginosa,[3] stafilococchi, streptococchi emolitici. La mafenide acetato non viene inattivata dall'acido p-aminobenzoico (PABA), dal pus o dal siero.

Farmacocinetica

La mafenide viene assorbita attraverso le ferite e metabolizzata a p-carbossibenzensulfonamide. Questo metabolita è sprovvisto di attività antibatterica ma è in grado di inibire l'anidrasi carbonica. La mafenide viene escreta nelle urine sotto forma di p-carbossibenzensulfonamide.

Tossicologia

Nel ratto il valore della DL50 è di 2 040 mg/kg per via endovenosa.[4]

Usi clinici

La mafenide acetato è impiegata nella prevenzione e nel trattamento di infezioni nelle ustioni di secondo e terzo grado.[5][6][7] In terapia si utilizzano anche mafenide cloridrato e propionato.

Dosi terapeutiche

La mafenide acetato viene impiegata sotto forma di crema alla concentrazione dell'8,5% dopo aver rimosso dalla ferita fibrina, materiale estraneo e necrotico. La crema deve essere applicata sulle zone ustionate, dopo accurata pulizia, 1-2 volte al giorno posizionando uno strato di crema di circa 15 mm.[8] La terapia viene continuata fino a cicatrizzazione o fino a che la zona è pronta per l'innesto cutaneo.

Effetti collaterali

In seguito ad applicazioni su superfici estese l'assorbimento della mafenide può produrre effetti sistemici analoghi a quelli delle sulfonamidi. Il farmaco, attraverso l'inibizione della anidrasi carbonica, può causare acidosi metabolica e iperventilazione. L'applicazione della crema su zone ustionate può provocare dolore o sensazione di bruciore con eventuale sanguinamento e comparsa di escoriazioni. Un ritardo nella rimozione del tessuto necrotico dalla ferita può favorire l'insorgere di una infezione fungina. In alcuni soggetti, a seguito di trattamenti prolungatisi per diverse settimane, si sono verificate reazioni allergiche quali rash cutanei, prurito, edema facciale, orticaria, dermatiti da contatto,[9][10] gonfiore, eritema, vescicole, pseudocondriti[11] ed eosinofilia.

Controindicazioni

La mafenide acetato è controindicata in caso di ipersensibilità accertata, mentre non è noto se esista sensibilità crociata con le sulfonamidi. Il farmaco è sconsigliato in gravidanza. Nei pazienti con ustioni estese, insufficienza polmonare o renale, deve essere monitorato l'equilibrio acido-base e deve essere sospesa temporaneamente la terapia.

Note

  1. JA. MENDELSON, D. LINDSEY, Sulfamylon (mafenide) and penicillin as expedient treatment of experimental massive open wounds with C. perfringens infection, in J Trauma, vol. 2, maggio 1962, pp. 239-61, PMID 14472538.
  2. JA. Mendelson, HJ. Pratt; JJ. Amato; MK. Lieberman; TE. Hamm; RP. Gruber; FB. Brinkley; DH. Heitkamp; MJ. Healy, Mafenide hydrochloride and mafenide acetate in spray and ointment forms as topical therapy of C. perfringens contaminated massive wounds: experimental study, in J Trauma, vol. 10, n. 12, Dec 1970, pp. 1132-44, PMID 4320694.
  3. PN. Catania, JC. King, Inhibition of Pseudomonas burn wound infection by mafenide dry foam, in J Pharm Sci, vol. 64, n. 2, Feb 1975, pp. 339-40, PMID 805232.
  4. TW. Skulan, JO. Hoppe, Preliminary observations on the toxicity of the hydrochloride and acetate salts of mafenide (sulfamylon r)., in Life Sci, vol. 5, n. 24, Dec 1966, pp. 2279-82, PMID 5972782.
  5. PL. Jepsen, Mafenide acetate in treatment of caustic chemical burns., in Vet Med Small Anim Clin, vol. 67, n. 1, Jan 1972, pp. 52-4, PMID 4480854.
  6. BW. Haynes, Mafenide acetate in burn treatment., in N Engl J Med, vol. 284, n. 23, Jun 1971, p. 1324, DOI:10.1056/NEJM197106102842310, PMID 5576444.
  7. Mafenide (Sulfamylon) and other topical agents for severe burns., in Med Lett Drugs Ther, vol. 11, n. 17, Aug 1969, pp. 69-70, PMID 5820567.
  8. Mafenide acetate cream: a review., in Drugs, vol. 1, n. 6, 1971, pp. 434-60, PMID 4948236.
  9. EF. Firoz, BF. Firoz; JF. Williams; JS. Henning, Allergic contact dermatitis to mafenide acetate: a case series and review of the literature., in J Drugs Dermatol, vol. 6, n. 8, Aug 2007, pp. 825-8, PMID 17763614.
  10. SR. McKenna, BA. Latenser; LM. Jones; RR. Barrette; HF. Sherman; JR. Varcelotti, Serious silver sulphadiazine and mafenide acetate dermatitis., in Burns, vol. 21, n. 4, Jun 1995, pp. 310-2, PMID 7662136.
  11. AW. Perry, LJ. Gottlieb; TJ. Krizek; RW. Parsons; CW. Goodwin; JL. Finkelstein; MR. Madden, Mafenide-induced pseudochondritis, in J Burn Care Rehabil, vol. 9, n. 2, pp. 145-7, PMID 2966158.

Collegamenti esterni

  • (EN) Mafenide, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
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