La stranguria (pronuncia corretta: /stranˈgurja/; pronuncia accettabile: /stranguˈria/[1]) consiste nella minzione dolorosa e lenta e intermittente, spesso a gocce.[2]

Le cause di questo sintomo possono essere le infiammazioni delle basse vie urinarie (cistite, uretrite, più raramente prostatite) spesso causate da batteri, come Escherichia coli o meno spesso Neisseria gonorrhoeae. L'infezione batterica è solitamente accompagnata da febbre.

Altre cause, più rare, di stranguria sono le neoplasie che interessano le basse vie urinarie.

La stranguria può essere distinta in stranguria iniziale e stranguria terminale.

  • La stranguria iniziale precede l'emissione di urina ed è caratteristica delle cistiti del collo della vescica.
  • La stranguria terminale si manifesta al termine della minzione ed è caratteristica delle cistiti diffuse.

Alla stranguria terminale si accompagna il tenesmo vescicale, fastidiosa sensazione di un nuovo e urgente desiderio di urinare. Dovuto alla dolorosa contrattura del detrusore vescicale, il tenesmo vescicale si manifesta appena terminata la minzione.

Diagnosi

La stranguria può essere diagnosticata susseguentemente ad accertamenti clinici quali esame delle urine, urinocoltura, visita urologica, ecografie delle vie genito-urinarie, uroflussometria.[2]

Note

  1. Luciano Canepari, stranguria, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
  2. 1 2 Stranguria, in Dizionario di medicina, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010. URL consultato il 3 ottobre 2022.

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