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Capa La peracottara
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti dal 1828 al 1847

A CHECCO

     JEri, all’orloggio de la Cchiesa Nova,
Fra Luca incontrò Agnesa co’ la brocca.
Dice: «Beato lui», dice, «a chi tocca»,
Dice, «e nun sa ch’edè chi nu lo prova».

     Risponne lei, dice: «Chi cerca, trova;
Ma a me», dice, «puliteve la bocca».
«Aùh», dicéee... «e perchè nun te fai biocca?»
«Eh», dice, «e chi me mette sotto l’ova?»

     «Ce n’ho io», dice, «un paro fresche vive»,
Dice, «e ttamante, e tutt’e ddua ’ngallate:
Le vôi sperà si ssò bbone o ccattive?»

     Checco, te pensi che nun l’ha pijjate?
Ah1 llei
=== No match ===
Pe’ nnun sapé legge né scrive,
Ha vorzuto assaggià l’ova der frate.

10 settembre 1830 - De Peppe er tosto

  1. Pronunziato vibrato con fretta e scuotendo vivamente il capo, vale condanna dell’opinione altrui.

Note

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