Questo testo è completo. |
Questo testo fa parte della raccolta Poesie (Ragazzoni)
O amata, in fra la tenebra de’ guai
che il mio sentiero avvolge insidïosa
(triste sentiero — ohimè! — dove non mai
crebbe una rosa, una solinga rosa)
5l’anima mia si culla e si riposa
sognandoti, e nel sogno trova almeno
un Eden carezzevole e sereno.
Così la tua memoria è per me come
un’isola incantata: chiusa in grembo
10ad un mar senza spiaggia e senza nome,
l’onda la morde, la flagella il nembo
e il nocchiero la fugge, e pure un lembo
di cielo, azzurro, su lei sola, in giro
le tesse una corona di zaffiro.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.