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Fra le persone pietose che la vita sventurata di Edgardo Poë confortarono di devozione e di amicizia, è degna di essere ricordata, fra tutte, la signora Frances Sargent Osgood, una poetessa gentile, una donna di cuore sovra ogni cosa, e che ha lasciato qualche memoria interessante sul nostro poeta.
Poë la conobbe nel 1845; poche settimane dopo la pubblicazione del Corvo, quando il poeta faceva il suo giro trionfale negli Stati Uniti, e imitatori e commentatori pullulavano da ogni parte e l’ammirazione e la curiosità generale si arrestavano per un momento innanzi a lui.
Da quell’epoca fino alla sua morte, essi furono amici, e la signora Osgood ebbe a scrivere: «Egli mi ha dato sempre prova di fedeltà e di devozione, prima che la sua ragione fosse rovesciata dal suo trono sovrano, e so pure che nelle sue ultime parole ho avuto la mia parte di ricordo».
Oltre ai versi che qui riportiamo tradotti, Edgardo Poë dedicò a Frances Sargent Osgood anche un lungo articolo e la poesia A Valentine.
E. R.
Vuoi essere amata? Non volgere allora
il piè dal sentiero che segui. Nel mondo
se c’è qualche cosa che affascina ancora
4è un guardo siccome il tuo sguardo profondo;
se ancora qualcosa gli spiriti culla
è ciò che il tuo ingenuo cuore sa già;
l’arcana tua via prosegui, fanciulla,
8e omaggio dovuto l’amor ti sarà.