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La bbellezza (18 maggio 1833) La diliggenza nova
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833

A LI GGIACUBBINI

     Giacubbini somari, state in tono,
Ché ddoppo er zole pò vvienì er tempaccio.
Nun ve fidate tanto de cuer braccio
Der Papa che vve dà ssempre er perdono.

     Nun dite: “Er Zanto-Padre è un omo bbono„:
Bbon omo nun vò ddì ssempre cazzaccio;
E ssi una vorta o ll’antra roppe er giaccio,1
Trista la mmerda che ffa ppuzza ar trono!

     Er Papa, è vvero, ha mmorto ggentilesimo,2
Ma un po’ de mosche ar naso che jje vanno,
Ve ne dà ttante pe’ cquant’è er millesimo.3

     Giacubbini somari, stat’all’erta:
Nun ve mettete sur caval d’Orlanno:4
Omo a ccavallo sepportura uperta.5


Roma, 19 maggio 1833

  1. Rompe il ghiaccio.
  2. Ha molta gentilezza.
  3. 1833.
  4. Orlando. Proverbio.
  5. Altro proverbio.

Note

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