< Amori (Savioli)
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III - Il Mattino
II - Il Passeggio IV - La Solitudine


Già col meriggio accelera
     L’ora compagna il piede,
     E già l’incalza, e stimola
     4Nova, che a lei succede.
     
Entra la luce, e rapida
     Empie le stanze intorno:
     Il pigro sonno involisi,
     8Apri i begli occhi al giorno.
     
Cinese tazza eserciti
     Beata il suo costume,
     E il roseo labbro oscurino
     12Le Americane spume.

S’erge segreto un Tempio
     Dell’ampie coltri a lato:
     Là tue bellezze aspettano
     16Il sacrifizio usato.
     
Vieni. Sia fausta Venere,
     Gli uffizj Amor comparta,
     Le Grazie in piedi assistano,
     20Tu sederai la quarta.
     
Forse al fissar sollecita
     Nel chiaro specchio il volto
     Ti parrà meno amabile
     24Sol perché men fia colto.
     
Pur se dal tuo giudizio
     Dissento, il porta in pace:
     Negletto, e senza studio
     28Più il viso tuo mi piace.

Tal da’ superbi talami
     Dell’ampia reggia Achea
     Sciolta dal caro Pelope
     32Ippodamía sorgea.
     
Tal dallo speco Emonio,
     Ove a Peleo soggiacque,
     Madre tornò del Tessalo
     36L’azzurra Dea dell’acque.
     
Ma già tuo dolce imperio
     La fida ancella invita;
     Ella s’appressa, e all’opera
     4026Stende la destra ardita.
     
Già dal notturno carcere
     I crini aurei sprigiona,
     Ed all’eburneo pettine
     44Gl’indocili abbandona.

Segui, o fra quante furono
     Illustri ancelle esperta:
     Felice te! la grazia
     48Della tua donna è certa.
     
Te nulla turbi, e rigido
     Guardi silenzio il loco;
     Solo garrisca l’Indico
     52Verde amator del croco.
     
Oh quante volte il Frigio,
     Caro alla Greca altera,
     Tacque, e con lui di Priamo
     56Tacque la reggia intera!
     
Ella frattanto ornavasi
     Pari all’eterne Dive;
     E il caldo ferro Iliaco
     60Torcea le chiome Argive.

Arser d’amara invidia
     Poi le Dardanie spose:
     Arse d’amor Deifobo,
     64Ma ’l foco incesto ascose.
     
M’inganno? o ’l sacrifizio
     Il chiesto fine or tocca,
     Né ancor il Sol coi fervidi
     68Cavalli in mar trabocca?
     
Grazie agli Dei! Sfavillano
     Le gemme oltre l’avviso,
     I rosei panni accrescono
     72Bellezza al caro viso.
     
Altri color non ornano
     La giovinetta Aurora,
     Quando Titon scordandosi,
     76L’oscuro ciel colora.

Tutto è compiuto. Or libero
     Rimanga ai voti il luogo:
     Voi che qui i fati guidano
     80Offrite il collo al giogo.

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