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Facche e tterefacche Un'opera de misericordia (1830)
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti dal 1828 al 1847

AR BERVEDÉ TTE VOJJO1

     Sor chirico Mazzola,2 a la grazzietta:
Che! nun annamo a ppiazza Montanara
Pe’ ssentì a ddì cquella facciaccia amara:
Tenerell’e cchi vvô la scicurietta?3

     Sì! ffatteve tirà un po’ la carzetta4
Pe’ ccurre da la vostra scicoriara!
Ve vojjo bbene cór pumperumpara!5
Cuann’è Nnatale ve ne do una fetta.6

     Eh vvia, chè ggià sse sa ttutto l’intreccio:
A mmezza vita sce sugate er mèle,
E ppiù ssù ffate er pane casareccio.7

     Ammannite però cquattro cannéle;
E cquanno vierà er tempo der libbeccio8
Pijjateje un alloggio a Ssan Micchele.9


Terni, 4 ottobre 1830 - De Pepp’er tosto

  1. Vedi il sonetto...
  2. Nome di scherno che si da a’ chierici.
  3. Grido de’ cicoriari.
  4. Fatevi un po’ pregare.
  5. Espressione derisoria.
  6. Cioè di pangiallo.
  7. Maneggiate le poppe.
  8. Tempo sinistro.
  9. Vedi sonetto...

Note

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