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La commuggnone in fiocchi La strolomía
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1836

AR ZOR ABBATE BBONAFEDE

     Dite ch’è rraro ppiù cc’a vvince1 un terno
Che un pover’omo che mmore ammazzato
Nun ze2 trovi coll’anima in peccato
E nnun scivoli ggiù ddritto a l’inferno.

     A l’incontrario er reo che ll’ha scannato
E mmore pe’ le mano der governo,
È cquasi scerto com’adesso è inverno
Che ttrova er paradiso spalancato.

     Sarà ddunque curiosa all’antro monno3
Che cchi de cqua ha pportato er proggiudizzio
Se vedi4 a ggalla, e cchi ll’ha avuto, a ffonno.

     Sarà ccuriosa ar giorno der giudizzio
Che er primo stii tra ll’angioli, e ’r ziconno5
Cor diavolo che vv’entri in quer zervizzio.

5 aprile 1836

  1. A vincere.
  2. Non si.
  3. All’altro mondo.
  4. Si veda.
  5. E il secondo.

Note

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