Questo testo è completo, ma ancora da rileggere.
Donna vid'io, che di bellezza altera Qual se ne va talor rapidamente
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti di Gabriello Chiabrera

VI

PER LA SIGNORA LELIA GRASSA

Che danzava il ballo della Corrente.

Aura, che sul mattin vaga ti giri
     Tra le nubi del ciel ben colorite,
     O per le rugiadose erbe fiorite,
     4Quando in zefiro Amor desta i sospiri:
Aura, che movi i piè su i bei zaffiri
     Nell’instabile regno d’Anfitrite,
     Se le vestigia tue non vuoi schernite,
     8I corsi di costei fa che rimiri:
Che se la nobiltà de’ passi alteri
     Da lei non ti procuri, ed indi impari
     11A fargli, come i suoi, pronti e leggieri,
Ne’ prati erbosi, e ne’ tranquilli mari,
     E ne’ campi celesti i tuoi sentieri,
     14O Aura, a rimirar non saran cari.

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