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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti di Gabriello Chiabrera
VII
PER LA MEDESIMA
Qual se ne va talor rapidamente
Nube, se spira in ciel Borea gelato,
O qual se n’esce stral d’arco lunato
4Del più famoso arcier per l’Orïente:
O qual dall’Appennin scende torrente,
Scuotendo il bosco, e dilagando il prato,
Se negli aspri viaggi, oltre l’usato,
8Forza d’umidi nembi il fa corrente.
Tal corre, ove a bel corso arpe l’invita,
Donna, per cui Savona oggi s’avanza
11In bellezza ineffabile, infinita:
Ma se, come è veloce in nobil danza,
Si veloce da te fa dipartita,
14Che tu la giunga, Amor, non è speranza.
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