Chiaro Davanzati (Firenze, XIII secolo[1]  XIII secolo[1]), floruit XIII secolo[2], poeta italiano.
Testi di Chiaro Davanzati (2)
Testi in cui è citato Chiaro Davanzati (18)
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Opere

  • Tenzone con frate Ubertino
  1. I In gran parole la proferta fama
  2. I Se l’alta disclezion di voi mi chiama
  3. I Puro senno e leanza
    1. II Novo savere e novo intendimento
    2. III Assai m’era posato
    3. IV Donna, ciascun fa canto
    4. V La mia vita, poi [ch’è] sanza conforto
    5. VI Lungiamente portai
    6. VII Or vo’ cantar, e poi cantar mi tene
    7. VIII Quando mi membra, lassa
    8. IX Troppo ag[g]io fatto lungia dimoranza
    9. X Gravosa dimoranza
    10. XI In voi, mia donna, misi lo mio core
    11. XII Quand’è contrado il tempo e la stagione
    12. XIII Oi lasso, lo mio partire
    13. XIV Gentil donna, s’io canto
    14. XV Quant’io più penso, e ’l pensier
    15. XVI Io non posso celare né covrire
    16. XVII Orato di valor, dolze meo sire
    17. XVIII Di cantare ho talento
    18. XIX Chi ’mprima disse “amore”
    19. XX Greve cosa è l’atendere
    20. XXI Fami sembianza di sì grande ardire
    21. XXII S’esser potesse ch’io il potesse avere
    22. XXIII Allegrosi cantari
    23. XXIV Sovente il mio cor pingo
    24. XXV Ahi dolze e gaia terra fiorentina
    25. XXVI Quando lo mar tempesta
    26. XXVII Chïunque altrüi blasma
    27. XXVIII Da che mi conven fare
    28. XXIX Or tornate in usanza, buona gente
    29. XXX Uno disio m’è nato
    30. XXXI Molti lungo tempo hanno
    31. XXXII Maravigliomi forte
    32. XXXIII Om [ch]e va per ciamino
    33. XXXIV Quanto ch’è da mia parte
    34. XXXV Li contrariosi tempi di fortuna
    35. XXXVI Talento ag[g]io di dire
    36. XXXVII Donna, la disïanza
    37. XXXVIII La gioia e l’alegranza
    38. XXXIX Madonna, lungiamente ag[g]io portato
    39. XL D’un’amorosa voglia mi convene
    40. XLI La mia fedel voglienza
    41. XLII Non già per gioia ch’i’ ag[g]ia
    42. XLIII Novella gioia che porta?
    43. XLIV Amore, io non mi doglio
    44. XLV Madonna, di cherere
    45. XLVI Valer voria s’io mai fui validore
    46. XLVII Lo mio doglioso core
    47. XLVIII La mia gran benenanza e lo disire
    48. XLIX Amor m’ha dato in taloco a servire
    49. L Non già per gioia ch’ag[g]ia
    50. LI Tut[t]o l’affanno, la pena e ’l dolore
    51. LII Per la grande abondanza ch’ïo sento
    52. LIII Lo ’namorato core
    53. LIV Amoroso meo core
    54. LV La mia disiderosa e dolze vita
    55. LVI Di lungia parte aducemi l’amore
    56. LVII Di lontana riviera
    57. LVIII Madonna, poi m’avete
    58. LIX Nesuna gioia creo
    59. LX S’io mi parto da voi, donna malvagia
    60. LXI A San Giovanni, a Monte, mia canzone
    61. LXI a Or è nel campo entrato tal campione
    62. 1 Qualunque m’adimanda
    63. 2 Ringrazzo amore de l’aventurosa
    64. 3 Da tut<t>i miei pensier’ mi son diviso
    65. 4 Così divene a me similemente
    66. 5 I’ aggio cominciato e vo’ far guerra
    67. 6 Sì come il cervio che torna a morire
    68. 7 In tal pensiero ho miso lo mio core
    69. 8 Un sol si vede, ch’ogni luminare
    70. 9 Sì mi distringe il dolce pensamento
    71. 10 Io voglio star sovra laudar l’amore
    72. 11 La spene e lo disio e ’l pensamento
    73. 12 Volete udire in quante ore del giorno
    74. 13 Lo disïoso core e la speranza
    75. 14 Guardando, bella, il vostro alegro viso
    76. 15 Gentil mia donna, poi ch’io ’namorai
    77. 16 Partir convienmi, lasso doloroso
    78. 17 Tutta la pena ch’io ag[g]io portata
    79. 18 Ahi lasso, in quante guise son dolente
    80. 19 Gentil mia donna, sag[g]ia
    81. 20 Io non son degno, donna
    82. 21 Così gioioso e gaio è lo mio core
    83. 22 Va’, mio sonetto, essai con cui ragiona?
    84. 23 Molti omini vanno ragionando
    85. 24 De la fenice impreso ag[g]io natura
    86. 25 Il parpaglion che fere a la lumera
    87. 26 Come Narcissi, in sua spera mirando
    88. 27 Come lo lunicorno, che si prende
    89. 28 La salamandra vive ne lo foco
    90. 29 Sì come la pantera per alore
    91. 30 Come la tigra nel suo gran dolore
    92. 31 Come il castoro, quando egli è cacc[i]ato
    93. 32 La splendiente luce, quando apare
    94. 33 Io non posso, madonna, ritenere
    95. 34 Tutte le pene ch’io già mai portai
    96. 35 Madonna, sì m’aven di voi pensando
    97. 36 Io so ch’i’ non ho tanta di potenza
    98. 37 Di grazze far, madonna, mai non fino
    99. 38 Non vo’ che temi tanto nel tuo core
    100. 39 Madonna, io temo tanto a voi venire
    101. 40 Chi non teme non pò es<s>ere amante
    102. 41 Io porto ciò che porta me pensando
    103. 42 Di voi amar, madonna, son temente
    104. 43 Lo dragone regnando pur avampa
    105. 44 Molto diletto e piacemi vedere
    106. 45 Molto mi piace veder cavaliero
    107. 46 Ancor mi piace veglio canoscente
    108. 47 Ancor mi piace veder mercatante
    109. 48 E piacemi e diletto certo assai
    110. 49 E sì mi piace vedere pulzella
    111. 50 Ancor mi piace a vedova pensare
    112. 51 E sì mi piace padre argomentoso
    113. 52 Ancor mi piace chi suo padre inora
    114. 53 E piacemi vedere rilegioso
    115. 54 Palamidesse amico, ogni vertù
    116. 55 Chi ’ntende, intenda ciò che ’n carta impetro
    117. 56 L’amore ave natura de lo foco
    118. 57 Quand’omo aquista d’amor nulla cosa
    119. 58 Adimorando ’n istrano paese
    120. 59 Così m’aven com’ Paläùs sua lanza
    121. 60 Poi so ch’io fallo per troppo volere
    122. 61 In ogni cosa vuol senno e misura
    123. 62 Non dico sia fallo, chi ’l suo difende
    124. 63 Com’ forte vita e dolorosa, lasso
    • Contrasti con Madonna
      • Prima tenzone con Madonna
    1. 64 Madonna, perch’avegna novitate
    2. 65 Vostra merzé, messere, se m’amate
    3. 66 Madonna, i’ag<g>io audito sovent’ore
    4. 67 Messere, omo vol cosa talfïata
    5. 68 Madonna, s’io credesse veramente
    6. 69 E’ no mi piace, sire, la partenza
    7. 70 Madonna, or veg[g]io che poco vi cale
    8. 71 Io v’ag[g]io amato, sire, e voglio amare
    9. 72 Madonna, io l’amerag[g]io sag[g]iamente
    10. 73 In un regno convenesi un segnore
    11. 74 Ahimè lasso dolente, che farag[g]io
    12. 75 Io son certa, messer, che voi m’amaste 1
    13. 76 Madonna, or provedete ad una cosa
    14. 77 Io non dico, messer, che voi pechiate
    15. 78 Grazze e merzé, madonna, sempre sia
      • Seconda tenzone con Madonna
    1. 79 Gentil mia gioia, in cui mess’ho mia ’ntenza
    2. 80 Dolze meo sire, assai m’è gran placenza
      • Terza tenzone con Madonna
    1. 81 Assai aggio celato e ricoverto
    2. 82 Se ricelato lungo tempo siete
    3. 83 Io non posso, madonna, ritenere
      • Quarta tenzone con Madonna
    1. 84 A guisa di temente incominzai
    2. 85 Foll’è chi follemente si procacc[i]a
    3. 86 Madonna, amor non chere gentilezza
    4. 87 La voglia c’hai non ven di sag[g]io loco
    5. 88 Madonna, al primo fui ben conoscente
    6. 89 Non mi bisogna né talenta tanto
    7. 90 Madonna, i’ ag[g]io audito spessamente
    8. 91 E’ son servigi, ch’è ben degna cosa
    9. 92 Il vostro onor non chero dibassando
    10. 93 Se del tuo core nonn-ha’ segnoria
    11. 94 Madonna, unque per forza non dimando
    12. 95 I’ mi disdico ch’i’ non ho tuo core
    13. 96 Madonna, a l’amor piace, ed i’ ’l diletto
    14. 97 L’om pote in sé aver tal disïanza
    15. 98 Madonna, io nonn-udivi dicer mai
    16. 99 Per sodisfar lo tuo folle ardimento
      • Quinta tenzone con Madonna
    1. 100 Vostro piagente viso ed amoroso
    2. 101 Sì m’abelisce vostro parlamento
    3. 102 Lo vostro disinore io nol diletto
    4. 103 Assai mi piace, sire, tua acontanza
    • Tenzoni
      • Con Monte e con Maestro Rinuccino
    1. 104 Di pic<c>iolo alber grande frutto atendo
    2. 104 a Di quello frutto onde fai atendo
    3. 104 b Questo saria, amico, it mio consiglio
    4. 105 Se per onore a voi grazze rendesse
    5. 106 Bono sparver non prende sanza artiglio
    6. 106 a A fare onor qual omo s’aprendesse
    7. 106 b L’om poria prima cercar tutto il mondo
    8. 107 Omo . c auene . a bene . e po sauere
    9. 108 Lo pensamento – fa salire amore
    10. 108 a Del vino greco levat’ag[g]io sag[g]io
    11. 108 b Tu che di guerra colpo nonn-atendi
    12. 108 c Se ’l ner non fosse, il bianco non saria
    13. 108 d Amore ha nascimento e fiore e foglia
    • Con Pacino di Ser Filippo Angiulieri
    1. 109 L’alta discrezïone e la valenza
    2. 109 a Cortesemente fate proferenza
    3. 110 Vostro consiglio ch’audo asai m’abella
    4. 110 a Ben trae a segno ta vostra marella
    5. 111 Quando l’arciere avisa suo guardare
    6. 111 a L’arcier ch’avisa per più dritto trare
    7. 112 Assai v’ho detto e dico tuttavia
    8. 112 a Io so ben certo che si può trovare
    9. 113 Da che savete, amico, indivinare
      • Con Monte Andrea
    1. 114 Ben hai memora e scïenza divina
    2. 114 a La vostra lauda è ’nver’ me tanto fina
    • Con Monte Andrea
    1. 115 a Sì come ciascun om può sua figura
    2. 115 Come ’l fantin ca ne lo speglio smira
    • Con Monte Andrea
    1. 116 a Lo nomo ca per contradio si mostra
    2. 116 b So[l] volontà mi porta s’io folleg[g]io
    3. 116 Certo io vi dico in pura veritate
      • Con Ser Cione
    1. 117 Io vo sanza portare a chi mi porta
    2. 117 a Al tempestoso mar lo buon conforto
    3. 117 b Grazza ed alegrezza insiemormente
    • Con Pacino di Ser Filippo Angiulieri
    1. 118 Imparo – m’è pervenire a l’amore
    2. 118 a Imparo – sempre condizion’ d’amore
      • Fra Monte e Ser Cione, Ser Beroardo,Federico Gualterotti, Chiaro, Messer Lambertuccio Frescobaldi
    1. 119 a Se ci avesse alcuno segnor più campo
    2. 119 Con addimanda magna scienz'apporta
      • Con Dante <da Maiano?>
    1. 120 a Tre pensier’ aggio, onde mi vien pensare
    2. 120 Per ver’esperïenzia di parlare
    3. 121 a Già non m’agenza, Chiaro, il dimandare
    4. 121 Se credi per beltate o per sapere
    5. 122 a Provedi, saggio, ad esta visïone
    6. 122 Amico, proveduto ha mia intenzione


    Rime dubbie e attribuzioni

    1. D. 1 a Chi giudica lo pome ne lo fiore
    2. D. 1 Disidero lo pome ne lo fiore
    3. D. 2 a Conosco il frutto e ’l fiore de l’amore
    4. D. 2 Di penne di paone e d’altre assai
    5. D. 3 Non saccio a che coninzi lo meo dire
    6. D. 4 Non me ne maraviglio, donna fina
    7. D. 5 Donzella gaia e sag<g>ia e canoscente
    8. D. 6 Lo <mio> folle ardimento m’ha conquiso
    9. D. 7 Gentil e sag[g]ia donzella amorosa
    10. D. 8 Qualunque donna ha pregio di bieltate
    11. D. 9 Tanto sono temente e vergognoso
    12. D. 10 S’i’ fussi andanico e ’l cor di diamante
    13. D. 11 Dacché parlar non possovi celato
    14. D. 12 Sì come ’l sol che tra l’altura passa
    15. D. 13 Non credo al mondo più [gran] gioia sia
    • Tenzone tra Pacino di Ser Filippo e un anonimo
    1. D. 14 Lo nome a voi si face, ser Pacino
    2. D. 14 a Lo mio risposo invio a lo camino
    3. D. 15 Audit’ho dire che mante persone
    4. D. 15 a Poi ch’io son tutto a la giu[ri]dizione
    5. D. 16 Amore m’ha sì vinto e ricreduto
    6. D. 16 a Io v’ag[g]io inteso, poi che v’è piaciuto
    7. D. 17 Io son tanto temioso e vergognoso
    8. D. 18 Aggio talento di parlar con voi

    }}

    • Edizione di riferimento: a cura di Aldo Menichetti, Commissione per i testi di lingua, Bologna 1965
    1. 1 2 Gran Enciclopèdia Catalana
    2. Dizionario Biografico degli Italiani
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