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Questo testo fa parte della raccolta Canzoniere Vaticano latino 3793


CCXLV.

CHIARO MEDESIMO

Madonna, di cherere
     Merzè non fino mai,
     A ciò, che sia vertate1
     Che rengna in gientil2 core.
     Nè ’l cor3 non à valere
     Nè poco ned assai,
     Se non à im se pietate
     O volontà d’amore.
     En voi è ’l cor4 gientile,
     Valore, e piacimento,
     Di presgio il compimento
     Più d’in altra vivente:
     Dunqua, s’io son5 cherente
     Merzè a voi, amorosa,
     Dovete esser6 pietosa,
     16Chè fina donna aiuta7 suo servente.
Madonna, s’io vi chero
     Umilmente8 merzede,
     Or nom perda in voi prova
     Sua nobel9 sengnoria:
     Chè per merciede spero10
     Ciò che ’l core mio crede,

     Sol11 che pietà si mova
     Da vostra gientilia
     Primero ch’io perisse:
     Chè poi non,mi varìa.
     Merzè, madonna mia,
     Agiate di me pietanza.
     Ch’em voi sarìa fallanza:
     Lasciatemi perire,
     Potendomi guerire
     32E dandomi alegranza.
Madonna, magior12 pena
     Nom si trova ’n amare
     Ch’atender l’om’13 d’avere
     La cosa che disia:
     Chè mai noi gli solena
     Vegiendola tardare,
     Ma radoppia dolere
     In gran14 manenconia.
     Ed io che pur atendo
     Come fedele amico,
     Fate com’el nemico
     Ch’alo15 suo servo ofende;
     Perchè nom si comtende,
     Li dà pena e dolore:
     Così fate al mio core,
     48Che di voi sempre grande gioi’16 n’atende.
Per lungo atendimento,
     Madonna, agio veduto
     Ongne frutto avanzare

     Im sua stasgione, e loco;
     Al mio coninzamento
     Così non è17 avenuto,
     Ma per contraro, pare,
     Nodrisciemi di foco.
     Credo in ora in ora
     In gioia pervenire,
     Ed io sento languire
     Ciascun18 giorno più forte:
     Piacievi la mia morte,
     Madonna, di vedere?
     Sono in questo piaciere
     64Le vostre volglie acorte.
Cotale usanza tene
     In voi meo core umano,
     Che mai più non dilletta
     Ch’a voi merzè chiamare
     . . . . a me adivene
     Come alo cuerano19,
     Che pur penando aspetta
     Ciò, che vede alungiare.
     Così in travalglio veo
     Lo core, e me con lui20.
     Se no ne pesa a vui21
     Giromi comsumando,
     La vita terminando
     Com’el cieciere facie,
     Che la morte gli piacie,
     80Fenisciela cantando.

  1. 3 veritate.
  2. 4 gientile.
  3. 5 core.
  4. 9 core.
  5. 13 sono.
  6. 15 essere.
  7. 16 aiuto.
  8. 18 Umilemente.
  9. 20 nobele.
  10. 21 ch spero.
  11. 23 Solo.
  12. 33 magiore.
  13. 35 atendere lomo.
  14. 40 grande.
  15. 44 ala.
  16. 48 gioia.
  17. 54 non ne.
  18. 60 Ciaschuno.
  19. 70 alochu erano.
  20. 74 collui.
  21. 75 voi.

Note

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