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Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/I sonetti amorosi
xviii
lite degli occhi e della bocca
Avean lite di pregio e di bellezza,
in quel volto gentil, gli occhi e la bocca.
— Da noi — gli occhi dicean — primier si scocca
l’acuto stral, ch’ogni diamante spezza. —
La bocca poi: — Da me l’alta dolcezza
del parlar, del baciar piove e trabocca. —
Allor gli occhi, piangendo: — E da noi fiocca
di vive perle oriental ricchezza. —
Rise la bocca, e, disserrando quelle
porte d’un bel rubino in duo diviso,
disse ridente a l’umidette stelle:
— Or sia giudice Amor, dove il bel viso
discopra al paragon perle piú belle:
ne le lagrime vostre o nel mio riso? —
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