< Caccia e Rime (Boccaccio) < Appendice
Questo testo è stato riletto e controllato. |
17. I’ ò già mille penne e più stancate
◄ | Appendice - 16 | Appendice - 18 | ► |
I’ ò già mille penne e più stancate
Scrivendo1 in rima e in parlar soluto2
L’angoscioso dolor, ch’ò sostenuto
Lunga stagione aspettando pietate;
E, s’io non erro, assai men quantitate35
Quietare il mar da’ venti combattuto
O qualunqu’alto monte avrien dovuto
Muover del luogo suo, men faticate4,
Non che ’l cuor d’una donna: il qual niente
Per lor di sua dureza s’è mutato,10
Ma stassi freddo come ghiaccio all’ombra5.
Ond’io mi struggo, e dolorosamente
Piango la mia fortuna disperato;
Né ’l cuor per tutto questo non mi sgombra6.
- ↑ «Descrivendo.»
- ↑ In prosa.
- ↑ Di penne, ossia assai minor numero di scritti.
- ↑ «Stancandosi meno.»
- ↑ Cfr. p. 171, n. 4.
- ↑ «Non mi si libera.»
Note
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.