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CXIV. Volgiti, spirto affaticato, omai
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CXIV.


Volgiti, spirto affaticato, omai;
     Volgiti, et vedi dove sei transcorso,
     Del desio folle seguitando ’l corso,
     Et col pié nella fossa ti vedrai.

     Prima che caggi, svegliati; che fai?5
     Torna a colui, il quale il ver soccorso
     A chi vuol presta, et libera dal morso
     Della morte dolente1, alla qual vai.
Ritorna a llui, et l’ultimo tuo tempo2
     Concedi almeno al suo piacer, piangendo10
     L’opere mal commesse nel passato.
     Né ti spaventi il non andar per tempo,
     Ch’ei ti riceverà, ver te facendo
     Quel che già fece a l’ultimo locato3.

  1. Quella dell’anima.
  2. «Gli ultimi anni della tua vita.»
  3. «Al buon ladrone.» ‘Sembra inoltre, che la detta espressione, secondo il contesto, qui evidentemente alluda alla Parabola riportata al cap. 20 dell’Evangelio di s. Matteo del Padre di Famiglia, il quale dà l’istessa mercede all’ultimo venuto a lavorare nella sua Vigna sulla sera, che ai prezzolati di buon mattino, il che a maraviglia combina col Peccatore, che differisce a tornare a Dio in età avanzata, accennato nel secondo ternario del Sonetto’ (Baldelli).


Note

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