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LIV. Così ben fusse inteso il mio parlare
Rime - LIII Rime - LV

LIV.


Così ben fusse inteso il mio parlare,
     Come l’intende1 i caldi sospir mei;
     Ché, bench’io viva in pianti acerbi e rei,
     Un gioco mi parrebbe a lacrimare.
     Ma, s’io potesse alquanto dichiarare5
     L’animo mio doglioso a chi vorrei2,
     Son certo che poche ore viverei
     Fra tante angoscie e tante pene amare.
Io farei quei begli occhi pietosi,
     Che, quando lacrimando a lor m’inchino,10
     Non mi serebbon fieri e disdegnosi.
     Ond’io prego il mio fato e il mio destino
     Che porgan qualche luce a’ tenebrosi
     Spiriti che ànno a far sì alto camino3.

  1. «Intendono.»
  2. Alla Fiammetta.
  3. Per arrivare sino alla donna amata.


Note

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