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Questo testo fa parte della raccolta Girolamo Fontanella
VI
IL PETTINE ROTTO
Candida e delicata navicella,
ch’era di terso avorio opra gioconda,
d’una chioma fendea dorata e bella
l’aurato flutto e la tempesta bionda.
Guidata da una man polita e monda,
prendea de’ miei sospir l’aura novella;
ed un cristallo ch’ebano circonda
innanzi avea per tramontana e stella.
Vago di gir con peregrino errore,
senza temer di rimanere assorto,
v’ascese incauto il semplicetto core.
Ecco, mentre attendea vicino il porto,
per quello biondo pelago d’amore
si divise la nave e restò morto.
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