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ALLE DONNE MILANESI.
V’à un paese che un giorno era una reggia,
Era un giardino ed ora è un cimitero;
Ai quattro lati tristamente ondeggia
Vessil di morte un panno giallo e nero;
Ivi un scettrato Vampiro passeggia,
Che ululando la lingua di Lutero,
Sugge ogni notte al lume de le stelle
Il cor di nove misere sorelle.
E le infelici con pupille intente
Guardano a un astro di superbo raggio;
L’astro d’Italia sorto all’occidente,
Che s’incammina al suo terzo viaggio;
Lo guarda con stupor tutta la gente
Oramai persuasa a fargli omaggio;
Ei sale, sale via per l’aria bruna
Cupido di brillar su la Laguna.
Dell’italico suol Parghe novelle
Queste nove cittadi dei dolori
Come mandar, perpetüe rubelle,
Prima i lor figli, or mandano i lor fiori:
E voi, Lombarde memori sorelle,
Se mai trovate tra i soavi odori
Qualche stilla rimasta per incanto,
Badate, o pie, non è rugiada, è pianto.
Brescia, 22 gennaio 1860.