Questo testo è completo, ma ancora da rileggere.
Er ceroto de Papa Grigorio Er ritorno da Castergandorfo
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1836

CHI FA, ARISCÉVE

1.

     De quanti bbelli fatti oggi ho ssentiti
Spiegà ssu la Scrittura1 io ve ne posso
Cqua ssu ddu’ piedi ariccontà er più ggrosso
Da favve arimané mmezz’intontiti.2

     Disce dunque c’appena li Sdrelliti3
Terminorno er passaggio der Mar rosso,
Scappò ffora un mijjon de Malessciti4
Che ttutti assieme j’appiommorno5 addosso.

     Iddio se la seggnò sta bbrutt’azzione,6
Perché allora l’ebbrei j’ereno amichi
E aveveno la vera riliggione.

     Fatti dunque passà cquattroscent’anni,
Disse a Ssaulle: “Va’, e de sti nimmichi
Nun ce restino ppiù mmanco li panni.„7

29 ottobre 1836

Note

  1. Nella chiesa del Gesù.
  2. Attoniti.
  3. Gl’israeliti.
  4. Di Amaleciti.
  5. Gli (loro) piombarono, ecc. “Venit autem Amalec, et pugnabat contra Israel in Raphidim.„ (Exod., cap. XVII).
  6. “Bellum Dei erit contra Amalec a generatione in generationem.„ (Ibid.).
  7. “Et dixit Samuel ad Saul: - Me misit Dominus, ut ungerem te in regem super populum eius Israel. Nunc ergo audi vocem Domini. Haec dicit Dominus exercituum: Recensui quaecumque fecit Amalec Israel, quomodo restitit ei in via cum ascenderet de Aegypto. Nunc ergo vade, et percute Amalec, et demolire universa eius: non parcas ei, et non concupiscas ex rebus ipsius aliquid; sed interfice a viro usque ad mulierem, et parvulum atque lactantem, bovem et ovem, camelum et asinum.„ - Questo passo bellissimo del libro I, cap. XV, dei Re, siccome prova della imperscrutabile giustizia di Dio, fa eccellente riscontro, alla solidarietà di Adamo con tutti i suoi discendenti.

CHI FA, ARISCÉVE1

2.

     Saulle dunque, in nome der Ziggnore,
Scannò inzino le crape2 e le vitelle;
Ma, o ffussi3 pe’ avarizzia o ppe’ bbon core,
Prese er re Agaggo e jje sarvò la pelle.4

     E ècchete5 er profeta Samuelle
Che lo chiama idolatro e ttraditore,6
E jj’intima ch’er reggno d’Isdraelle
Passerà a un zu’ viscino ppiù mmijjore.7

     Poi disce: “Indov’è er Re, cche ttu ssarvassi?.„8
E ’r poverello je se fesce avanti,
Tremanno peggio de li porchi grassi.9

     Allora Samuelle, a ddenti stretti,
Je disse: “Mori;„ e in faccia a ttutti quanti
Arzò10 un marraccio11 e lo tajjò pezzetti.12

29 ottobre 1836


Note

  1. Riceve.
  2. Capre.
  3. Fosse.
  4. “Et apprehendit Agag regem Amalec vivum,... et pepercit Saul et populus Agag., (Reg., I, cap. XV.)
  5. Ed eccoti.
  6. Quasi peccatum ariolandi est repugnare, et quasi scelus idolatriae nolle acquiescere.„(Reg., I, cap. XV.)
  7. “Scidit Dominus regnum Israel a te hodie, et tradidit illud proximo tuo meliori te„. (Ibid.)
  8. Dov’è il re che tu salvasti? “Adducite ad me Agag regem Amalec„(Ibid.)
  9. "Et oblatus est ei Agag pinguissimus et tremens.„ (Ibid.)
  10. Alzò.
  11. Coltellaccio un po’ simile ad una scure. [V. la nota 2 del sonetto: La nascita, 17 genn. 32.]
  12. “Et in frusta concidit eum Samuel.„ (Ibid.)

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