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L'impiccato La proferta
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti dal 1828 al 1847

CHI RRISICA ROSICA1

     Doppo c’Adamo cominciò cco Eva
Tutte le donne se sò fatte fotte,2
E tu le pijji pe’ ttante marmotte
D’annalle3 a ggiudicà cor4 me pareva!

     Penzi che tte se maggni5 e tte se bbeva?
Oh vattelo a pijja6 ddrento a ’na bbotte.
Te credi d’aspettà le peracotte?7
Si la vôi fà bbuttà,8 ddajje la leva.

     Porteje un ventajjuccio,9 un spicciatore,10
Pagheje la marenna11 all’ostaria,
Eppoi vedi si12 è ttenera de core.

     Te pozzo dì cche la Commare mia,
Che nun aveva mai fatto l’amore,
Pe’ un zinale me disse: accusì ssia.


Roma, 14 settembre 1830


  1. Nel rischio è il guadagno
  2. Si son fatte fottere.
  3. Da andarle.
  4. Col.
  5. Pensi che ti divori?
  6. A pigliare.
  7. Aspettar le peracotte: voler i successi senza alcuna propria opera per procurarli.
  8. Se la vuoi far buttar, far cedere.
  9. Ventagliuccio.
  10. Pettine da fissare sul capo le trecce.
  11. Merenda.
  12. E poi vedrai se.

Note

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