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Febo s'infiamma, e rimenando il giorno Se per vecchiezza rea
Questo testo fa parte della raccolta Canzoni eroiche di Gabriello Chiabrera


XX

PER FRANCESCO GONZAGA

marchese di mantova, generale de' veneziani

Si oppose a Carlo Ottavo, assediò Novara,

onde segui la pace1.


Chi su per gioghi alpestri
     Andrà spumante a traviar torrente,
     Allor ch’ei mette in fuga aspro fremente
     Gli abitator silvestri?
     E depredando intorno
     Va con orribil corno?
O chi nel gran furore
     Moverà contro fier leon sanguigno?
     Salvo chi di diaspro e di macigno
     Recinto avesse il core,
     E la fronte e le piante
     Di selce, e di diamante.
Muse, soverchio ardito
     Sono io, se d’almi Eroi senza voi parlo;
     Muse, chi l'onda sostener di Carlo
     Poteva, o ’l fier ruggito,
     Quando ei l'Italia corse,
     Di sè medesma in forse?
Chi di tanta vittoria
     Frenar potea cor giovinetto altero2?
     Chi? se non del bel Mincio il gran guerriero?
     Specchio eterno di gloria,
     Asta di Marte, scoglio
     Al barbarico orgoglio.
Non udì dunque invano
     Dal genitor la peregrina Manto,
     Quand’ei lingua disciolse a fedel canto;
     Sovra il regno lontano,
     E di dolce ventura
     Fé’ la sua via sicura.
Figlia, diss'egli, figlia,
     Del cui bel Sol volgo i miei giorni alteri,
     Sol dell'anima mia, Sol de' pensieri,
     Se non Sol delle ciglia,
     Dolce é udir nostra sorte,
     Pria che ’l Ciel ne l’apporle,
Lunge dalle mie braccia,
     Lunge da Tebe te n’andrai molti anni,
     Ne ti sia duol, che per sentier d’affanni
     Verace onor si traccia,
     Per cui chi non sospira
     Indarno al Cielo aspira.
Ma Nilo, e Gange il seno
     Chiude a' tuoi lunghi errori, alma diletta;
     Sol le vestigie de’ tuoi piedi aspetta
     Italia, almo terreno,
     La 've serene Tonile
     Vago il Mincio diffonde,
Là de’ tuoi chiari pregi
     Suono anderà sovra le stelle aurate
     Là di tuo nome appellerai Cittate:
     Cittate alma di Regi;
     Regi, che a' cenni loro
     Volgerà secol d’oro.
E se fulminea spada
     Mai vibreran ne i cor superbi e rei,
     Non fia, ch’il vanto degli Eroi Cadmei
     A questi innanzi vada;
     Benché Erimanto vide
     Con sì grand'arco Alcide.

  1. Gio. Francesco II Gonzaga, nato nel 1466, successe al padre Federico nel 1484. Fu Generale de' Collegati contro Carlo VIII vinto nella battaglia di Val di Taro nel 1495. Morì nel 1519.
  2. Carlo VII aveva venticinque anni quando fece la rapida conquista del regno di Napoli.

Note

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