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Questo testo fa parte della raccolta IV. Tenzoni politiche fiorentine/V. Tenzone tra Monte Andrea, ser Cione Baglioni, ser Beroardo, Federigo Gualterotti, Chiaro Davanzati e messer Lambertuccio Frescobaldi
5 — Chiaro Davanzati
Col beneplacito del papa, l’imperatore scenderá in Italia e Carlo non potrá resistere.
Con addimanda magna scienz’apporta
m’avete, amico, per iscritta pòrta,
di quel, che, ne l’azzurro, giglio porta;
4venut’è al campo segnor, che lo sporta,
ché’l profeta Merlino ne rapporta:
vermiglio il campo, l’aguglia in su’port’ha,
au oro, que’, c’ha aperta giá la porta,
8e de la ’mpresa molto si diporta.
E dice che verrá di qua da Po;
cd ancor piú: ché ne dimostra po’,
11ver’lui nessuno contastar non pò.
Concede il papa, e l’altro non dispò:
per forza frange si, che Carlo po’
14del campo poco tener per suo pò.
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