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Parlo con gli occhi a' tuoi begli occhi, e spesso Sembra Eurilla gentil vaga turchetta
Questo testo fa parte della raccolta Poesie di Giovan Leone Sempronio

II

LA PENSOSA

     Con immoto ti stai ciglio severo
in te raccolta e nel bel velo ascosa;
ond’io, nascendo il mio dal tuo pensiero,
penso a che pensi, o bella mia pensosa.
     Pensi forse donar pegno piú vero
e piú dolce al mio cor gioia amorosa?
o pur pensi trovar strazio piú fèro
e piú cruda al mio sen pena angosciosa?
     S’al mio novo gioir, Lidia, si pensa,
si pensi pur, ché farsi ben maggiore
può quel piacer, ch’avara man dispensa.
     Ma s’a novo si pensa aspro dolore,
si pensa invan; ché divenuta immensa,
piú oltre non può gir pena d’amore.

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