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ECUBA, reina de’ Trojani, fu similmente lume grandissimo del perire di prosperità, fu certissimo ammaestramento di miserie. Questa, secondo alcuni, fu figliuola di Dimante Aone: alcuni vogliono, questa essera stata figliuola di Cifeo, re di Tracia, la qual cosa io medesimo penso, perchè i più pensarono così. Questa vergine fu moglie di Priamo, re nobilissimo de’ Trojani, e di quello mischiatamente generò e partorì diciannove figliuoli; tra i quali fu quel singolare rimedio, e splendore della gagliardia dei Trojani, Ettore, lo quale ebbe tanta chiarezza di fama, che non solamente egli fece famosi eternalmente i suoi passati, ma la sua patria d’eterna gloria. Ma non fu tanto famosa per felicità del regno, e per chiarezza de’ molti figliuoli, che anzi soperchiando l’avversa fortuna, fu conosciuta a tutto il mondo. Ella pianse con grandissima tristizia Ettore suo figliuolo, e Troilo, giovinetto ardito più che non era la sua forza, i quali furono morti per le mani di Achille, e in quella morte cadde quasi la ferma colonna del regno. E così ella miserabile vide Paris morto da Pirro, poi Deifobo, al quale prima furono tagliate le orecchie e il naso, poi vituperosamente morto, Ilion essere arso dal fuoco de’ Greci; Polite essere tagliato in grembo al padre; e Priamo medesimo vecchio innanzi agli altari della propria casa essere scannato; Cassandra, sua figliuola, Andromaca sua nuora, e sè medesima andare per ischiave de’ nemici; Polissena, essere scannata innanzi la sepoltura d’Achille; e Astianatte suo nipote, tratto del luogo nascoso, essere abbattuto ad un sasso; e ultimamente in su lo lito di Tracia trovò seppellito Polidoro suo figliuolo, giovanetto morto per fraude di Polinestore, e in quel luogo lo pianse. Per li quali, e sì grandi dolori e tanti, dicono alcuni, che ella diventò rabbiosa; e che andava urlando a modo di cagna per li campi di Tracia: e così dicono, quella essere morta e seppellita nel lito d’Elesponto in un monte chiamato Cynosenia. Alcuni dicono che ella fu menata da’ nimici in servitù con l’altre: e acciocchè non le mancasse alcuna particola di miseria[1], vide ultimamente, dopo la morte di Agamennone, uccidere Cassandra per comandamento di Clitennestra.
Note
- ↑ Cod. Cass. alchuni pericoli di miseria. Test. Lat. miseriarum illi parlicula.