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Questo testo fa parte della raccolta Rime scelte di poeti del secolo XIV/Antonio Pucci


     — Deh, fammi una canzon, fammi un sonetto —
Mi dice alcun c’ha la memoria scema;
E pargli pur che datami la tema
4Io ne debba cavare un gran diletto.
     Ma e’ non sa ben bene il mio difetto
Nè quanto il mio dormir per lui si scema:
Chè prima che le rime del cor prema
8Do cento e cento volte per lo letto;
     Poi lo scrivo tre volte alle mie spese,
Però che prima corregger lo voglio
11Che ’l mandi fuora tra gente palese.
     Ma d’una cosa tra l’altre mi doglio,
Ch’io non trovai ancora un sì cortese
14Che mi dicesse — Tie’ il denar del foglio. —
               Alcuna volta soglio
Essere a bere un quartuccio menato,
17E pare ancora a lor soprappagato.

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