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Per saettarmi il petto il cieco dio Fremea stridendo e da caverne alpine
Questo testo fa parte della raccolta Antonio Muscettola

VII

LA FARFALLA AL LUME

     Dell’aure agli urti inestinguibil face
in cavo vetro imprigionata splende,
la cui luce a goder veloce stende
semplicetta farfalla il volo audace.
     Ma di quel lume i rai per cui si sface,
quel fragil muro ai suoi desir contende;
pur vaga dell’ardor che ’l cor l’accende,
vola, riede, s’aggira e non ha pace.
     Mira vicine a sé le fiamme amate,
né raggiungerle puote, e in van tuttora
cerca al proprio morire aprir l’entrate.
     Che deluso ciascun vi segua ognora
gioie, scettri, tesori, ah, non vantate,
or ch’ha i Tantali suoi la morte ancora!

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