Questo testo è completo, ma ancora da rileggere.
Un guardo, un guardo no, troppa pietate Per colpa ingiusta di fortuna umile
Questo testo fa parte della raccolta Scherzi di Gabriello Chiabrera

XXIV

Esprime il suo Amore.

Dico alle Muse, dite,
O Dee, qual cosa la mia Dea somiglia?
     Elle dicono allor: l’Alba vermiglia;
     Il Sol, che a mezzo dì vibri splendore,
     Il bell’Espero a sera infra le stelle:
     Queste immagini a me pajon men belle;
     Onde riprego Amore,
     Che per sua gloria a figurarla mova;
     E cosa che lei sembri Amor non trova.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.